Il Museo Nazionale dell’Indonesia riapre dopo l’incendio del 2023

Il Museo Nazionale dell’Indonesia riapre dopo l’incendio del 2023
Il Museo Nazionale dell’Indonesia riapre dopo l’incendio del 2023
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Chiuso per più di un anno dopo il devastante incendio del settembre 2023, il Museo Nazionale dell’Indonesia (MNI) ha riaperto il 15 ottobre 2024. Si tratta di un nuovo inizio per il museo, che ha approfittato dei lavori di riqualificazione degli spazi espositivi e rinnovare la propria programmazione.

Il museo ha beneficiato di una ristrutturazione degli spazi danneggiati e del suo sistema di sicurezza. Il MNI dispone di un nuovo spazio per la conservazione delle sue opere e di un database digitale delle collezioni per una migliore gestione, riferisce la direzione del museo. La ristrutturazione è stata effettuata dall’Agenzia del patrimonio indonesiano, con l’aiuto di esperti di restauro dell’UNESCO e specialisti internazionali provenienti da Francia, Paesi Bassi, Stati Uniti e Giappone.

Le collezioni colpite dall’incendio saranno nuovamente esposte nelle gallerie rinnovate e ammodernate. Sono stati completamente riorganizzati attorno a tre storie sul patrimonio culturale, le sue origini, la lotta del Paese per l’indipendenza e le sfide dello sviluppo sostenibile. Completano la riorganizzazione nuove sale espositive interattive, con spazi dedicati alla realtà aumentata. Una nuova sala è dedicata alle pitture rupestri, che saranno esposte attraverso un percorso immersivo. Per il pubblico vengono organizzati tour virtuali. La riqualificazione del museo gli permetterà anche di ospitare le sue prime mostre temporanee, spiega la direzione del MNI.

Il Museo Nazionale dell’Indonesia ha chiuso i battenti il ​​16 settembre 2023 a seguito di un incendio causato da un cortocircuito elettrico che ha distrutto parte dell’edificio dove si trovavano le sale espositive. Le collezioni erano state colpite, con la perdita di 817 reperti storici, la maggior parte dei quali repliche di opere.
Il Museo Nazionale dell’Indonesia è un museo di archeologia ed etnologia. Intimamente legato alla storia della colonizzazione, il museo fu fondato nel 1778 da una società creata dai Paesi Bassi per promuovere la ricerca in archeologia. Il museo conta più di 61.600 reperti: sculture indù e buddiste, ceramiche e vari oggetti archeologici ed etnologici appartenenti alla storia dell’Indonesia.

I visitatori potranno assistere a due mostre temporanee, visibili fino al 31 dicembre 2024. La prima mostra è incentrata sul cantiere di restauro e la seconda mostra dal titolo “La restituzione del patrimonio culturale dell’arcipelago e della conoscenza” mette in evidenza le restituzioni di opere indonesiane acquisite durante la colonizzazione. Il pubblico potrà vedere le quattro statue di Singasari rimpatriate dai Paesi Bassi all’inizio di questo mese.

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