L’automobilista non riesce a credere ai suoi occhi. «Jivoï? , (“Sei vivo?”). Emergendo dalla copertura degli alberi che separano la strada a doppia carreggiata che porta alla piccola cittadina russa di Soudja, nella regione di Kursk, una figura sconcertante si ferma davanti al suo parabrezza. Nonostante la penombra che ne oscura in parte i lineamenti, l’uomo, vestito da soldato russo, appare gravemente ferito. Il suo viso e le sue mani sono insanguinate.
Dall’altra parte degli alberi, la videocamera GoPro del conducente cattura una palla di fuoco. Lo scorso 7 agosto, le forze ucraine, lanciate per 24 ore in una grande offensiva sul territorio russo, hanno preso di mira con un drone l’auto di Yevgueni Poddoubny, uno degli animatori più conosciuti in Russia da un canale Telegram pro-guerra. Un mese e mezzo dopo, il 26 settembre Vladimir Putin ha conferito al sopravvissuto il titolo di Eroe della Federazione Russa, il più alto riconoscimento, il primo soprattutto di questo livello mai concesso a un voenkorcorrispondente di guerra.
Come Evgueni Poddoubny, sono migliaia, “giornalisti”, soldati, “esperti” e appassionati, che hanno creato uno spazio su Telegram interamente dedicato al conflitto. Si chiamano “catene Z”, lettera a cui fanno costantemente riferimento: dipinta sui carri armati russi in corsa verso Kiev il 24 febbraio 2022, è diventata il simbolo dell’invasione dell’Ucraina. Da allora, il numero di questi canali è esploso, al punto che è impossibile elencarli tutti. Nati originariamente nel Donbass, nell’Ucraina orientale, all’inizio della guerra nel 2014, e finanziati, a loro dire, con donazioni e pubblicità, hanno acquisito, dieci anni dopo, una visibilità incredibile.
I più conosciuti superano felicemente il milione di abbonati, come “Mir Sevodnia – c Iouri Podoliaka” (“il mondo oggi con Iouri Podoliaka”, più di 3 milioni di abbonati), “Operatsiia Z: Voenkory Rousskoy Vesny” (“Operazione Z: Militare Corrispondenti della Primavera Russa”, più di 1,6 milioni), “Rybar” (“il pescatore”, più di 1,3 milioni), “Dva Maiora” (“due major”) e “War Gonzo” (più di 1 milione ciascuno) …
L’ecosistema dei “turbopatrioti”
Tutti raccontano quotidianamente la guerra, disegnano mappe del fronte, pubblicano video sulle battaglie, raccontano il minimo evento accaduto dalla parte del “nemico”, ridono dei suoi fallimenti. Con il titolo “Traccia e distruggi”, il canale BTR80 (“combatti, fratelli!”, 149.000 abbonati) ha pubblicato, il 7 ottobre, l’immagine di droni FPV che distruggono, come precisava il commento, un Bradley, un “Veicolo da combattimento della fanteria nazista americana”nella regione di Pokrovsk, cittadina ucraina sotto il fuoco delle vicine forze russe. Un pilota di caccia, “Fighterbomber” (530.000 abbonati), si è addirittura specializzato nel filmare, dalla sua cabina di pilotaggio, il lancio delle sue bombe sul territorio ucraino.
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