Omicidio di un residente a Laval nel 2004: confermata l’assoluzione del coniuge

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Un cittadino di Montreal accusato di aver brutalmente ucciso sua moglie 20 anni fa per poter accedere alla sua assicurazione sulla vita dovrebbe infatti essere assolto, ha appena confermato la più alta corte del Quebec.

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“Alla luce delle prove ascoltate, il giudice [de première instance] poteva concludere che era improbabile che Ernesto Fera avesse commesso il delitto”, afferma il giudice Guy Cournoyer, sostenuto dagli altri due colleghi che hanno trattato il caso in appello.

Fera, 58 anni, ha potuto tirare un sospiro di sollievo, visto che l’ergastolo gli pendeva sul naso dal 2019, quando fu accusato dell’omicidio di primo grado della moglie nel febbraio 2004.

Nadia Panarello, 38 anni, è stata poi uccisa con una trentina di coltellate nella residenza di famiglia a Laval. È stata la madre della vittima a scoprire il corpo insanguinato nel bagno del secondo piano.

Nadia Panarello, victime.

Foto di cortesia

Per la Corona questo è stato un omicidio e Fera dovrebbe essere ritenuta responsabile. Secondo lei, Fera aveva “l’esclusiva opportunità” di commettere il crimine. E probabilmente aveva un motivo finanziario, dato che all’epoca la situazione finanziaria della coppia era precaria.

“Dopo l’omicidio di M.Me Panarello, la situazione finanziaria del signor Fera sta cambiando notevolmente. La polizza ipotecaria sulla vita stipulata dai coniugi consente il rimborso integrale dell’ipoteca gravante sull’abitazione familiare”, si legge nella sentenza della Corte d’Appello.


Ernesto Fera, accompagnato dai suoi avvocati Me Isabelle Lamarche e Me Joseph La Leggia durante il processo presso il tribunale di Saint-Jérôme.

Foto Jonathan Tremblay

Cellulari rifiutati

Solo che il giudice James Brunton, dopo aver analizzato attentamente le prove, ha stabilito che esisteva “una ragionevole possibilità di credere che un terzo sconosciuto sarebbe entrato attraverso la porta del patio aperta sul retro”. Il magistrato aveva allora criticato anche gli inquirenti, che non avevano né interrogato tutti i testimoni rilevanti né sequestrato la potenziale arma del delitto.


Tribunale di St-Jérôme

L’abitazione dove fu trovata morta Nadia Panarello nel 2004.

Foto d’archivio

Quanto al movente economico, il giudice lo ha respinto, rilevando che non c’era nulla che provasse che Fera fosse consapevole di essere il beneficiario dell’assicurazione sulla vita del datore di lavoro di sua moglie.

“Non ha senso che un uomo che era in un matrimonio normale e amorevole, quando non ci sono prove di disaccordo, possa improvvisamente uccidere brutalmente sua moglie”, ha sostenuto il giudice.

A meno che la Corona non tenti di portare il caso davanti alla Corte Suprema, Fera, difeso da Mes Joseph La Leggia, Isabelle Lamarche e Mylène Lareau, non devono più preoccuparsi della giustizia.

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