L’Amour ouf, Miséricorde, Barbès, la piccola Algeria… da vedere questa settimana

L’Amour ouf, Miséricorde, Barbès, la piccola Algeria… da vedere questa settimana
L’Amour ouf, Miséricorde, Barbès, la piccola Algeria… Film da vedere questa settimana
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L’amore di una delinquente e di una donna borghese, un thriller rurale sullo sfondo del desiderio colpevole, il ritratto frizzante e umano di un quartiere parigino… La selezione di di Figaro.

Amore uff – Avere

Romanticismo di Gilles Lellouche, 2 H 40

Per il suo secondo film, Gilles Lellouche sfida tutte le leggi del cinema, si ribella a tutte le convenzioni, si rivolta contro tutte le convenzioni. Precoci amanti del liceo, la studiosa borghese Jackie (Mallory Wanecque) e il piccolo capo Clotaire (Malik Frikah), figlio di un operaio, sperimentano per la prima volta questo grande amore che piombò su di loro come un fulmine. Il dolce profumo del proibito li inebria in ogni momento, sia che si tratti di guidare insieme la 103 Peugeot su strade di campagna o di baciarsi appassionatamente nella parte anteriore di una locomotiva merci.

Se la giovane Jackie vive senza la madre ma circondata dall’amore incondizionato di suo padre (Alain Chabat, meravigliosamente preciso e dall’affetto misurato), il giovane eroe è meno fortunato, e viene regolarmente picchiato da un padre violento (Karim Leklou). Clotario scivola nella delinquenza, diventa capobanda, partecipa a una rapina finita male. Accusato ingiustamente, finisce in prigione. Appena partito (nelle vesti di François Civil), si propone di riconquistare Jackie (Adèle Exarchopoulos) che nel frattempo ha sposato un bravo imprenditore a tutti gli effetti (Vincent Lacoste).
Amore uff è una storia d’amore epica di incredibile generosità, che combina dramma sociale, film sulla rapina, melodramma, commedia romantica e musicale allo stesso tempo. O. D.

Barbès, poco Algeria – Avere

Commedia drammatica di Hassan Guerrar, 1 H 33

Durante la pandemia il traffico continua. Perché preoccuparsi? Questo è Barbès visto da Hassan Guerrar, addetto stampa del cinema, che dirige il suo primo lungometraggio. Lo spettatore medio, probabilmente non abituato a viaggiare in questo quartiere, non dovrebbe aspettarsi miseria. Non è lo stile della casa. L’arredamento è colorato. Gli algerini sono ovunque, tutte le generazioni messe insieme.

Malek (Sofiane Zermani), quarantenne, specialista in informatica, arriva in questa terra sconosciuta. Il ragazzo scopre Parigi e si prepara al diploma. Sui marciapiedi, tra il negozio Tati e il Sacré-Cœur, un’ampia varietà di merci è a disposizione dei passanti. La chiesa locale ospita un ente di beneficenza che distribuisce pasti. Questa cronaca in stile Pagnol non impedisce la serietà. Hassan non nasconde il suo volto. Viene subito dato un colpo in area. La commedia di costume a volte si trasforma in dramma.
C’è dentro Barbès, Poco Algeria tutto quello che dovrebbe esserci in un’opera prima, la gioia di impugnare la macchina da presa, l’emozione di ritornare alle proprie radici, una naturalezza innata, un buon umore contagioso. E. N.

Selvaggi – Avere

Animazione di Claude Barras, 1 H 27

Il regista svizzero Claude Barras torna otto anni dopo con Selvaggiun nuovo film d’animazione in stop-motion che immerge lo spettatore nel cuore della foresta pluviale del Borneo. La trama ha come protagonista Kéria, una giovane adolescente che vive con il padre caposquadra in una piantagione indonesiana. Un giorno accoglie un cucciolo di orango la cui madre è stata appena uccisa dai taglialegna. Mentre lei si prende cura della scimmietta, sua cugina Selaï viene a rifugiarsi da loro per sfuggire al conflitto tra la sua famiglia e le compagnie di legname senza scrupoli. Barras racconta la sua storia dal punto di vista di un bambino. Il suo racconto ecologico è talvolta simile alle favole poetiche di un altro artefice dell’immaginazione, il grande Michel Ocelot, creatore del famoso Tom Pouce Kirikou guineano.
In Selvaggi Claude Barras utilizza la famosa tecnologia stop motion (che abbiamo visto con Tim Burton o con Wallace e Gromit).
Le sue marionette con i loro occhi enormi ed espressivi commuovono sempre gli spettatori, grandi e piccini. Se la favola ecologica di Barras si rivolge ai bambini, è anche per invitare meglio i loro genitori a prendere coscienza dei pericoli che corrono le foreste ancestrali dell’Indonesia in un momento in cui multinazionali senza scrupoli stanno distruggendo il pianeta solo per aumentare i loro profitti. Quando usciranno dalla stanza, i bambini avranno capito che i selvaggi non sono chi pensavano inizialmente. OD

Misericordia – Possiamo vedere

Thriller di Alain Guiraudie, 1 H 43

In Misericordia di Alain Guiraudie, i personaggi trascorrono il tempo cercando funghi nel bosco. C’è solo questo da fare in questa remota regione dell’Aveyron. Inoltre il bar ha chiuso. Jérémie, espressivo come modello del Museo Grévin, è tornato per seppellire il suo ex capo, il fornaio locale. Al cimitero ha un volto impassibile. Dopo la cerimonia, la vedova si offre di restare a casa sua. Breve esitazione, alzata di spalle, perché no? Con la sua ragazza c’è acqua nel gas. Eccolo traslocare nella vecchia stanza del suo amico d’infanzia. Detto Vincent non vede la questione con gentilezza. Una lotta nel bosco diventa aspra. Interviene la gendarmeria. Il sospettato si impantana nelle sue bugie senza disturbare nessuno.
Guiraudie mescola i generi (apposta, si potrebbe dire), esita tra Chabrol e Hitchcock, si lancia in un Teorema con accento del sud-ovest. Questo dà Mocky sotto Valium, Bunuel su tela cerata. Catherine Frot non è di grande utilità. Qualcuno sosterrà che è di secondo grado, che il film è un inno al desiderio pieno di fantasia, che questo spirito maligno è gioioso. Il ritmo è lento, la suspense assente. Dov’è finito il geniale autore de Lo straniero del lago? E. N.

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