Violenza, testa rasata, vendetta: cosa sappiamo del caso dell’adolescente rapita a Reims

Violenza, testa rasata, vendetta: cosa sappiamo del caso dell’adolescente rapita a Reims
Violenza, testa rasata, vendetta: cosa sappiamo del caso dell’adolescente rapita a Reims
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È una storia agghiacciante. Il pubblico ministero di Reims, François Schneider, ha fornito questo venerdì i dettagli del caso dell’adolescente rapito e aggredito qualche giorno fa a Reims. La Procura chiede il rinvio a giudizio del principale sospettato e di sua madre, arrestati mercoledì 8 maggio.

Una relazione tra la vittima e la sorella del principale sospettato

La vicenda comincia domenica 5 maggio, nel tardo pomeriggio. La polizia di Reims è chiamata il distretto della Croce Rossa a Reims per il ritrovamento di un giovane che vagava sulla pubblica via, con il volto gonfio. Portato in ospedale, questo adolescente di 16 anni, chiaramente disorientato, ha spiegato la sua situazione agli investigatori il giorno successivo. TTutto è legato, secondo lui, a questa relazione con una giovane del suo liceo, coetanea, che aveva conosciuto “senza difficoltà”.

Domenica ha detto di aver ricevuto una telefonata da un amico che gli chiedeva di incontrarlo vicino al suo palazzo. Quando la futura vittima andrà lì, quattro uomini scendono da una Renault Clio. Lo portano con la forza dentro l’auto e lo picchiano fino a fargli perdere conoscenza. Il giovane dice di riconoscere il fratello della sua ex fidanzata, di 19 anni.

Ha detto di aver ripreso conoscenza ai piedi di un edificio della Croce Rossa, prima di essere portato in un appartamento con diverse persone. Lassù viene nuovamente picchiato da due fratelli della giovane. Ha detto di aver riconosciuto la sua ex ragazza nel corridoio, in lacrime e con la testa rasata. Vede anche la madre dell’adolescente, presente nell’appartamento, senza intervenire. Uno dei fratelli allora lo minaccia con un coltello e pensa di portare la vittima in cantina. Svenuto nuovamente, il giovane si ritrova poi in strada, senza sapere come, dove viene scoperto dalla polizia.

Alla vittima vengono prescritti 8 giorni di ITT, ha il naso rotto e tracce di taglio che potrebbe corrispondere ad un’arma da taglio.

La giovane ha abusato e rapita

Seconda tappa di questa storia: la situazione della giovane, ex fidanzata. Nella notte tra il 7 e l’8 maggio, si è recata al commissariato di Antony (Hauts-de-Seine). Ascoltata finalmente a Reims, spiega di essere fuggita dall’appartamento di famiglia. Secondo lei, suo fratello aveva scoperto foto e video nel suo telefono, confermando la sua relazione con il giovane, la vittima, provocando la sua furia e quella di sua madre. Quest’ultimo sarebbe stato molto virulento, sputargli addosso e insultarlo, mentre la minacciava, sempre secondo la giovane, con un coltello puntato alla gola.

Ha detto che voleva gettarsi dalla finestra prima di essere catturata. Sua madre gli avrebbe poi rasato la testa con la forza, prima di minacciare di rimandarla in Ciad, da dove proviene la famiglia. Alla fine lei è fuggita dalla scena, approfittando della serratura aperta della porta della sua camera da lettoprima di andare da Antonio, a trovare un amico.

Il principale sospettato ammette parzialmente i fatti, ma nega di aver costretto la vittima a seguirlo e nega di aver subito violenze nei suoi confronti. La madre non ammette di essere stata presente nell’appartamento al momento dei fattie inoltre non riconosce le minacce contro sua figlia.

Richiesta di rinvio a giudizio

La Procura di Reims richiede il rinvio a giudizio dei due arrestati per rapimento e sequestro senza liberazione volontaria, violenza aggravata per i fatti commessi contro il giovane e la giovane. La Procura chiede anche un rinvio a giudizio per mancata denuncia di un crimine o di un delitto nei confronti della madre. Rischiano 20 anni di carcere.

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