“È urgente che il primo ministro Gabriel Attal si occupi della questione caledoniana”

“È urgente che il primo ministro Gabriel Attal si occupi della questione caledoniana”
“È urgente che il primo ministro Gabriel Attal si occupi della questione caledoniana”
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Ll 13 aprile due cortei hanno marciato, senza incontrarsi, a Nouméa. Da una parte 30.000 separatisti, dall’altra 25.000 contrari all’indipendenza della Nuova Caledonia, su una popolazione di 270.000 abitanti! Gli animi si stanno surriscaldando da diverse settimane, in un contesto di crisi economica, a causa del progetto di legge costituzionale sull’elettorato, discusso il 13 maggio al Palais-Bourbon. Dalla firma dell’Accordo di Nouméa nel 1998, solo i cittadini della Nuova Caledonia hanno diritto di voto a livello locale quando soddisfano tre condizioni cumulative: essere iscritti nelle liste elettorali generali (le stesse della Francia metropolitana), risiedere per dieci anni in Nuova Caledonia ed essere iscritto nelle liste elettorali allegate istituite nel 1988.

È proprio quest’ultima disposizione ad essere presa di mira: se il disegno di legge verrà adottato, chiunque potrà partecipare alle elezioni amministrative anche se iscritto in questa lista dopo il 1988 (ma sempre con almeno dieci anni di residenza). Uno sviluppo dalle molteplici conseguenze che René Dosière, ex relatore sullo status della Nuova Caledonia all’Assemblea, riesce a decifrare. “Il voto, probabile e necessario, non basterà”, assicura l’ex deputato. Se la questione non verrà affrontata nuovamente, i separatisti potrebbero boicottare le prossime elezioni e la Caledonia ricadrà in un ciclo di violenza. Non commettere errori, questa è una questione delicata ed esplosiva. »

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