Il cantante israeliano Eden Golan si è qualificato per i fischi di una parte del pubblico

Il cantante israeliano Eden Golan si è qualificato per i fischi di una parte del pubblico
Il cantante israeliano Eden Golan si è qualificato per i fischi di una parte del pubblico
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Ariane Ménage (corrispondente in Israele) / Crediti fotografici: IDA MARIE ODGAARD ​​​​/ RITZAU SCANPIX / AFP
9:41, 10 maggio 2024

La giovane artista israeliana Eden Golan ha vinto questo giovedì sera il suo biglietto per la finale dell’Eurovision con la canzone “Hurricane”. Una performance difficile perché accompagnata dai fischi dei circa 12mila manifestanti presenti a Malmö, in Svezia, che ne chiedevano la squalifica automatica in reazione al conflitto nella Striscia di Gaza.

Ha solo 20 anni e sembra portare sulle sue fragili spalle tutto il peso della guerra in Medio Oriente. Eden Golan, la candidata israeliana all’Eurovision, si è qualificata questo giovedì a Malmö, in Svezia, per la finale del concorso musicale europeo con il suo titolo “Hurricane”. E questo nonostante i circa 12.000 manifestanti mobilitati per chiederne la squalifica automatica.

Mesi di polemiche

Dopo le prove generali tra i fischi di parte del pubblico alla Malmö Arena, l’esibizione del cantante israeliano Eden Golan si è svolta senza interruzioni e senza intoppi. L’EBU, l’unione delle emittenti europee, ha fatto in modo di evitare qualsiasi segnale politico sulla scena della competizione. Qualificata, Eden Golan, appena ventenne, ha espresso la sua gioia e gratitudine dopo mesi di polemiche legate alla sua partecipazione.

In Israele hanno provocato una reazione ai massimi livelli dello Stato. Il primo ministro Benjamin Netanyahu gli ha addirittura inviato un messaggio prima della semifinale. “Hai già vinto, perché non solo partecipi orgogliosamente e ammirevolmente all’Eurovision, ma stai affrontando con successo un’orribile ondata di antisemitismo”, ha detto al cantante.

La canzone “Hurricane” eseguita da Eden Golan gli ha quindi garantito un biglietto per la finale. Ci vediamo questo sabato sera. La cantante israeliana dovrà ancora una volta affrontare le richieste di boicottaggio. È già stata annunciata una nuova manifestazione contro la sua partecipazione.

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