La Federazione Ecumenica dei Costantinopolitani lancia un appello urgente per la preservazione del Monastero di Chora

La Federazione Ecumenica dei Costantinopolitani lancia un appello urgente per la preservazione del Monastero di Chora
La Federazione Ecumenica dei Costantinopolitani lancia un appello urgente per la preservazione del Monastero di Chora
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In un annuncio risoluto, la Federazione ecumenica dei costantinopoliti esorta il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a rivalutare la sua posizione riguardo alla conversione in corso delle chiese di epoca bizantina in moschee. Inoltre, la federazione evidenzia la preoccupante tendenza a sfruttare queste conversioni per guadagni politici, insieme a una preoccupante mancanza di empatia nei confronti dei monumenti ortodossi.

Leggi l’annuncio:

Gli affreschi e i mosaici che adornano il Monastero di Chora sono riconosciuti a livello mondiale come alcune delle opere d’arte più significative esistenti. Tuttavia, la recente conversione della Chiesa di Cristo Salvatore all’interno del complesso monastico in una moschea da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo essere stata utilizzata come museo per 78 anni, è profondamente preoccupante. Questa mossa non solo sottolinea la strumentalizzazione politica delle conversioni delle chiese bizantine in Turchia, ma riflette anche una mancanza di empatia nei confronti dei monumenti ortodossi.

La trasformazione di questa chiesa, che vanta una capienza di 500 metri ed è oggi una delle cinque moschee nelle vicinanze, ha portato alla copertura delle sue pareti ornate da mosaici e affreschi di inestimabile valore, privando i visitatori della possibilità di ammirarli. Tali conversioni, incluso il famigerato caso di Santa Sofia, non hanno alcuna base giuridica secondo la legge turca.

Chiediamo urgentemente al presidente Erdogan di riconsiderare la sua posizione su questo tema. Ignorando il patrimonio mondiale e aprendo la porta a decisioni unilaterali riguardo al destino dei monumenti storici, le azioni di Erdogan creano un pericoloso precedente. Questi monumenti, protetti dall’UNESCO, rappresentano la narrazione storica ininterrotta di ogni luogo e non dovrebbero essere soggetti a cancellazione.

La Federazione Ecumenica dei Costantinopolitani si impegna a continuare a sostenere la conservazione di questi monumenti, facendo appello alle autorità turche e alle organizzazioni internazionali responsabili della salvaguardia del patrimonio culturale dell’umanità (UNESCO) e della promozione della pace (UNAOC) tra le nazioni. È imperativo dare priorità alla conservazione piuttosto che alla tensione, poiché tali azioni servono solo ad esacerbare le divisioni tra le persone.

Tradotto da: Konstantinos Menyktas

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