“The Apprentice”: dovremmo vedere il film alle radici del male di Trump?

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Per capirlo, Ali Abassi ha scelto di tornare indietro nella sua giovinezza nel suo nuovo film L’Apprendistapresentato in Concorso al 77° Festival di Cannes lo scorso maggio e uscito venerdì negli Stati Uniti, in piena campagna elettorale. Trump ha anche fatto sapere di voler sporgere denuncia contro il direttore. Ciò non manca di piccante se sappiamo che il film è stato, in parte, finanziato dal miliardario Dan Snyder, stretto sostenitore del candidato repubblicano…

Lo studente supera il maestro

L’Apprendista è ovviamente un riferimento al titolo del programma televisivo che ha reso Donald Trump una star negli Stati Uniti. Questo è soprattutto un modo per riassumere il rapporto che si sviluppò, all’inizio degli anni ’70, tra il giovane Donald (Sebastian Stan), erede dell’attività immobiliare del padre Fred Trump (Martin Donovan), e l’avvocato ultraconservatore Roy Cohn (Jeremy Strong), che diventerà la sua eminenza grigia.

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La tesi di L’Apprendistala cui sceneggiatura è firmata dal giornalista americano Gabriel Sherman (autore di una biografia di Roger Ailes, presidente di Fox News, il canale preferito di Trump), è infatti che sia stato Roy Cohn a sapere tutto sul futuro presidente degli Stati Uniti . In particolare le tre ricette per il successo (attaccare sempre, negare e rivendicare la vittoria), che Trump svilupperà poi nel suo best-seller L’arte dell’affare (Trump per Trump in francese). È anche l’avvocato (già interpretato da Al Pacino nella miniserie di Mike Nichols per HBO Angeli in America nel 2003) che presumibilmente gli ha trasmesso le sue convinzioni e le sue politiche di estrema destra…

Ivana (Maria Bakalova) e Donald Trump (Sebastian Stan), moglie e marito, ma anche soci in affari… © APPRENTICE PRODUCTIONS ONTARIO INC.

Nel cuore della New York degli anni ’70 e ’80

Nell’arco di quindici anni, Ali Abassi (scoperto con il radicale Confine nel 2019) ripercorre questo rapporto ambiguo, evocando brillantemente la New York, decadente e sgargiante, degli anni Settanta e Ottanta. Come in Santo Ragno (Le notti di Mashhad), thriller appiccicoso sulle tracce di un’assassina nell’Iran degli anni 2000 che è valso all’attrice Zar Amir Ebrahimi il premio di recitazione a Cannes nel 2022, il cineasta danese di origine iraniana non è secondo a nessuno per averci riportato indietro a quell’epoca, per ricreare le atmosfere. E questo soprattutto grazie ad un’attenta fotografia, passando dal 16 mm per gli anni ’70 al formato VHS per gli anni ’80.

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L’hotel Grand Hyatt, la Trump Tower, i casinò di Atlantic City, Mar-a-Lago… In L’Apprendistaassistiamo dal vivo all’ascesa del magnate immobiliare, con l’aiuto dietro le quinte del suo mentore, un maestro del ricatto e della corruzione. Rivivendo la storia d’amore (rapidamente finita) e gli affari con Ivana (Maria Bakalova), ma anche la scena dello stupro coniugale che ha scatenato la furia del campo Trump.

Sebastian Stan, l’attore che assume un ruolo ad alto rischio, quello del giovane Donald Trump

E L’Apprendista è un tale successo, non solo grazie alla bella regia di Abassi, ma anche grazie al talento dei suoi due attori. Un’acconciatura bionda, un broncio e una dizione distintiva, basta poco a Sebastian Stan (scoperto come James Barnes nel MCU) per farci vedere Donald Trump, uno psicopatico senza alcuna empatia o moralità. Ma il grande numero è quello di Jeremy Strong. Visto dentro La grande scommessa o la serie Successionel’attore americano è sorprendente nel ruolo dell’avvocato corrotto, impaziente, violento, che non riesce mai a stare fermo.

Assumendo pienamente la sua fascinazione per questi due personaggi, Ali Abassi evita il ritratto in bianco e nero e realizza un film tanto più interessante perché conserva un elemento di ambiguità…

“The Apprentice” di Ali Abassi mette a confronto l’avvocato Roy Cohn (Jeremy Strong) e il giovane Donald Trump (Sebastian Stan). © APPRENTICE PRODUCTIONS ONTARIO INC.
© APPRENTICE PRODUCTIONS ONTARIO INC.

L’Apprendista Biografia Di Lui è gli Assassini Scenario Gabriele Sherman Fotografia Kasper Tuxen Martin Dirkov, David Holmes e Brian Irvine Montaggio Olivier Bugge Coutté e Olivia Neergaard-Holm Con Sebastian Stan, Jeremy Strong, Maria Bakalova, Martin Donovan… Durata 2 ore

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