Rima Hassan: la polemica permanente!

Rima Hassan: la polemica permanente!
Rima Hassan: la polemica permanente!
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Raramente una figura politica è emersa così rapidamente. La strategia non è nuova: il colpo di stato permanente. Scatenando costantemente polemiche per essere al centro del dibattito politico-mediatico, Sandrine Rousseau lo ha fatto prima di lei. Éric Zemmour ha utilizzato la stessa strategia durante la sua campagna presidenziale su temi diametralmente opposti. È chiaro che funziona. Rima Hassan è diventata capolista della LFI sostituendosi a scapito di Manon Aubry, che occupa il secondo posto.

Rima Hassan sta monopolizzando tutta l’attenzione dei media. Ha acquisito una notevole notorietà in poche settimane. LFI parla solo del conflitto in Medio Oriente! Fare di Gaza l’argomento numero uno è una cosa; farne l’unico argomento è un’altra.

L’ossessione per il voto suburbano va a scapito di tutti gli altri. Colombe, 60 anni, alle RSA, disoccupata, volontaria nei Ristoranti, è oggi alle riunioni di Marine Le Pen e non a quelle di Jean-Luc Mélenchon. François Ruffin ha fatto bene un tweet. Manon Aubry non parla solo di Gaza, ma sono diventate del tutto inudibili di fronte ad un partito diventato monotematico.

A Rima Hassan non piacciono le contraddizioni

Rima Hassan si ripete. Chiede l’insurrezione e l’occupazione del Ministero dell’Istruzione Superiore. Prende di mira Carole Delga, presidente della regione dell’Occitania, spiegando che è una rappresentante della sinistra coloniale. Accusa la Francia di genocidio in Algeria poiché spiega che Israele sta commettendo un genocidio a Gaza e che ciò che sta accadendo a Gaza è paragonabile a ciò che è accaduto in Algeria. Éric Ciotti ha risposto: “Vergogna, nausea! Dopo l’odio per Israele, l’odio per la Francia! Il signor Mélenchon e la signora Hassan rappresentano un pericolo per la Repubblica. Vogliono solo la guerra civile! »

Rima Hassan, che non ama le contraddizioni, rifiuta il dibattito. I limiti del personaggio ci sono senza dubbio. Ha fatto la sua prima intervista televisiva lo scorso fine settimana e non è andata proprio bene. Lei ha detto che“Israele è peggio della Russia”, e lei è stata messa in difficoltà da un archivio di Mélenchon che giustificava i bombardamenti in Siria mentre condannava quelli a Gaza. Da allora è fuggita dal dibattito proposto da Sarah Knafo di Reconquête, che aveva capito che stava emergendo una figura politica come lei, terza nella lista di Marion Maréchal. Un rifiuto, senza dubbio, per paura che la sua meccanica ben oliata potesse incepparsi?

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