Settimana asiatica in vista: crescita dal Giappone e rapporti sull’inflazione da Cina e India | elementi

Settimana asiatica in vista: crescita dal Giappone e rapporti sull’inflazione da Cina e India | elementi
Settimana asiatica in vista: crescita dal Giappone e rapporti sull’inflazione da Cina e India | elementi
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La settimana a venire presenta molti dei principali dati rilasciati per la Cina. Il primo è rappresentato dai dati sull’inflazione CPI e PPI nel fine settimana. Prevediamo che l’inflazione CPI tenderà leggermente al rialzo attorno allo 0,3% su base annua, rimanendo in territorio positivo per il terzo mese consecutivo. È probabile che l’inflazione rimanga bassa nel secondo trimestre del 2024 per poi aumentare in modo più evidente nella seconda metà dell’anno. Verranno pubblicati anche i dati sul credito cinese, e qui ci aspettiamo un continuo rallentamento dei finanziamenti aggregati e dei nuovi prestiti in RMB poiché la domanda di prestiti rimane tiepida. La crescita di M2 probabilmente rimarrà poco cambiata rispetto all’8,3% su base annua del mese scorso. Infine, venerdì prossimo verranno diffusi i principali dati sull’attività economica della Cina, dove si prevede che la produzione industriale, le vendite al dettaglio e gli investimenti in immobilizzazioni vedranno un piccolo aumento della crescita su base annua ad aprile. I mercati seguiranno da vicino la pubblicazione dei dati sui prezzi delle case e, dato il recente crescente ottimismo, potremmo vedere un fondo dei prezzi immobiliari nelle città di primo e secondo livello. Ci aspettiamo che la crescita economica del secondo trimestre rimanga al di sopra del target, sostenuta da un effetto base favorevole e dall’implementazione delle politiche.

In termini di politica monetaria, mercoledì prossimo sarà prevista anche la decisione sul tasso di prestito a medio termine della Banca popolare cinese. Non cerchiamo alcun cambiamento nella tariffa questo mese. La riunione del Politburo di fine aprile ha segnalato che i tagli dei tassi di interesse sono sul tavolo, ma un coefficiente di riserva obbligatoria potrebbe ancora essere la prima opzione preferita, nonostante la sua minore efficacia nello stimolare l’economia. Questo perché non peggiorerebbe il differenziale di tasso di interesse tra la Cina e i suoi omologhi globali, ed eviterebbe quindi di aumentare la pressione al deprezzamento del RMB. Un taglio a sorpresa potrebbe segnalare dati di aprile più deboli del previsto.

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