L’euro tocca il livello più basso degli ultimi due mesi

L’euro tocca il livello più basso degli ultimi due mesi
L’euro tocca il livello più basso degli ultimi due mesi
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Lunedì il valore della moneta unica europea è sceso sotto la soglia simbolica di 1,09 dollari. La valuta americana continua a salire.

Nella giornata di lunedì 14 ottobre il valore dell’euro è sceso a 1,0888 dollari. Era la prima volta dall’inizio di agosto che la moneta unica europea raggiungeva un tasso di cambio così basso rispetto al biglietto verde. Intorno alle 20:25 GMT l’euro si è attestato a 1,0908 dollari, tornando sopra la soglia simbolica di 1,09. Il dollaro potrebbe tuttavia continuare a rafforzarsi nelle prossime settimane.

La ragione principale di questa svalutazione dell’euro a favore della moneta americana è da ricercare nella variazione dei tassi di interesse: il loro calo tende ad indebolire una valuta. Tuttavia, questa settimana, la Banca Centrale Europea (BCE) dovrebbe annunciare la terza riduzione dei tassi di riferimento da giugno, per rispondere al rallentamento dell’inflazione e rilanciare la crescita.

Nel frattempo, dall’altra parte dell’Atlantico, la Federal Reserve (Fed), dopo una riduzione dello 0,50% dei tassi di interesse a metà settembre, sembra ritardare future riduzioni, a vantaggio del dollaro.

Il mercato europeo è teso e incerto

Va detto che il mercato europeo sta registrando una dinamica economica molto inferiore a quella del vicino americano: le previsioni suggeriscono una crescita dello 0,3% per l’Eurozona nel terzo trimestre del 2024, contro il 3,2% per gli Stati Uniti.

L’euro risente anche delle conseguenze di molteplici fattori di incertezza sul mercato comune: soffre della vicinanza dei conflitti in Medio Oriente e in Ucraina, mentre la distanza geografica dagli Stati Uniti conferisce al dollaro uno status prezioso di rifugio agli occhi degli Stati Uniti. molti investitori.

Per non parlare delle tensioni tra UE e mercato cinese, acuite dall’entrata in vigore delle nuove tasse europee sui veicoli elettrici e dalle ritorsioni decise dalla Cina. Aggiungiamo anche l’instabilità politica innescata a giugno dallo scioglimento dell’Assemblea nazionale in Francia, una delle principali potenze economiche della zona euro.

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