Colomiers. Jack Whetton: “Sono stato molto felice di ricominciare”

Colomiers. Jack Whetton: “Sono stato molto felice di ricominciare”
Colomiers. Jack Whetton: “Sono stato molto felice di ricominciare”
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l’essenziale
La seconda linea ha avuto una stagione molto difficile. accetta di parlarne e di discutere con Colomiers il suo feedback molto positivo.

Sono trascorsi quasi otto mesi durante la tua assenza, prima del tuo ritorno alle competizioni a Nevers. Puoi raccontarci cosa ti è successo?

(sorride) Sì, è passato parecchio tempo… Ci sono stati infortuni uno dopo l’altro, infatti. Innanzitutto è stata colpita la schiena, abbiamo dovuto fare delle infiltrazioni. Poi c’è stato il ginocchio. Era abbastanza grave che ci fosse un’operazione. In totale ho avuto cinque o sei mesi (di riabilitazione, ndr). C’è stato molto duro lavoro. Ma è bello poter tornare e vincere in casa.

Non è stato troppo difficile da affrontare?

A volte c’erano momenti difficili. Ma come sportivo, come giocatore professionista di rugby, a volte devi sapere come incassare i colpi e lottare per farti strada. Ma nel complesso il lavoro sulla parte medica e riabilitativa è stato molto produttivo. È stata dura, ma ho alzato la testa e ho continuato ad allenarmi duramente, pensando ai benefici che avrei ottenuto in seguito da tutto questo sforzo.

Cosa ti ha motivato a ritornare durante questi lunghi mesi?

Possiamo attribuirlo all’orgoglio, da qualche parte. Ho visto la squadra giocare bene e sono molto competitivo. Quando vedo un giocatore nel mio ruolo fare grandi prestazioni mi viene voglia di tornare a giocare almeno altrettanto bene. E c’era anche un collettivo, con la voglia di tornare e aiutare la squadra più che posso. (ride) Anche il mio compagno mi ha sostenuto bene, mi ha spinto a lavorare duro.

E questi sforzi sono stati ripagati, perché nonostante questa lunga assenza, sei tornato con carattere, a Nevers poi nel derby contro Montauban, durante il quale hai segnato una meta…

In realtà ho avuto una discussione sincera con Julien (Sarraute, l’allenatore, ndr). Quando gli ho detto che ero pronto, ha detto che dovevo ancora lavorare su alcune aree. Quindi l’ho presa come una sfida. Sicuramente c’è stato un po’ di nervosismo al primo contrasto, alla prima palla toccata. Ma poi tutto è tornato naturale. Ero molto felice. E molto stanco! Da adesso in poi, anche se sarà dura arrivare alla fase finale, voglio continuare a dare il massimo, a vincere e a finire alla grande questa stagione che non è sempre stata facile, né per me né per il gruppo a volte.

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