Parliamo di MotoGP: cosa ne pensi del nuovo team Trackhouse Racing?

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Il Trackhouse Racing, nuovo team della MotoGP, non è ancora venuto alla luce all’inizio della stagione. Personalmente ero molto felice all’idea di vedere una squadra americana in griglia, ma nonostante un pacchetto che sembra funzionare – a volte, più di quello di KTM e Ducati, fa poco meglio che occupare posti aneddotici. Quanto è bello Trackhouse Racing? Dovremmo immaginare un rimpasto per il 2025? Elementi di risposta.

Inizio lento

Ovviamente non si può parlare di un ingresso clamoroso. Abituato agli sfoghi della NASCAR, Il Trackhouse Racing fa un timidissimo debutto in MotoGP, nonostante un duo sulla carta promettente e una macchina che sembra essere molto efficiente. Senza dubbio al livello della KTM quando mettiamo tutto alla prova e confrontiamo le prestazioni dei due migliori piloti di ciascun marchio (Maverick Vinales e Pedro Acosta), così come degli altri.

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Miguel Oliveira è stato il miglior pilota Aprilia domenica scorsa a Jerez. Foto: Michelin Motorsport

Al momento in cui scriviamo si sono già svolte solo quattro gare. La squadra americana è all’ottavo posto nella classifica a squadre, con tutti i giapponesi alle spalle. Insomma, è la peggiore formazione europea. Il miglior risultato è stato anche un ottavo posto, grazie a Miguel Oliveira a Jerez. Inoltre, diamo un’occhiata ai driver.

Oliveira, un leader che tarda ad affermarsi

Il portoghese, di cui conosciamo le qualità, fatica decisamente a rientrare in partita. Lo sai se segui questa rubrica, ma apprezzo particolarmente questo pilota e ti avverto regolarmente del mio entusiasmo per esso. Fino ad allora non avevo torto sul suo profilo quando nel 2019 lo menzionavo come uno dei grandi talenti. Con cinque vittorie ha dimostrato di essere capace di veri colpi di genio.

Ma la mia onestà intellettuale mi sta raggiungendo. È chiaro che dalla metà del 2023 non esiste più. Sicuramente la scorsa stagione non è stata clemente con lui, ma sembra in buona forma, e in più possiede un’Aprilia RS-GP24 simile a quella utilizzata dagli ufficiali. Notiamo progressi all’inizio della stagione, ma dire che mi aspetto di più da un uomo del suo calibro è riduttivo.

Prendiamo ad esempio lo Sprint di Jerez. In queste condizioni, su una pista insidiosa, avrebbe potuto primeggiare.
Ha dimostrato più e più volte di poter trarre vantaggio da questo tipo di impostazionima un ottavo posto – decisamente – è una ricompensa ben magra visto il numero delle cadute.

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Raul Fernandez ha potuto provare la RS-GP24 durante i test di Jerez. Foto: Trackhouse Racing

Lo stesso negli Stati Uniti due settimane prima. È stato 11° nel Gran Premio su una pista che gli piace molto e sulla quale aveva trovato molta velocità nel 2023. Domenica non è ancora caduto e questo è un progresso significativo rispetto agli altri anni. In effetti, la regolarità è sempre stata uno dei suoi punti deboli.

Ma prima della stagione, l’ho reso non il mio pilota che volteggia costantemente intorno alla decima fila, solido e diligente, ma piuttosto un fiammeggiante che può esplodere in qualsiasi momento, solleticando anche i piloti ufficiali per i punti importanti. Per ora siamo ancora molto lontani da ciò, ma mantengo la fiducia ; Si sta creando una buona dinamica, che spero non tarderà a culminare in risultati molto onesti.

Raul Fernandez ha scontato la sua pena?

Questa è la domanda che ha motivato la stesura di questo articolo. Raul Fernandez, che tanti anni fa vi presentarono come un crack per un’ottima stagione in Moto2, è ancora una volta in difficoltà nei colpi di scena della classifica. A sua discolpa non ha ancora la RS-GP24, e ha mostrato buoni segnali di progresso alla fine della scorsa stagione.

Ma nel complesso, quando rimpiccioliamo e guardiamo il quadro completo dalla sua adesione alla categoria principale nel 2022, i risultati sono piuttosto scarsi, persino traballanti. Ha solo una top 10 in quattro gare, con un nono posto nella Sprint conquistato negli USA. Ma due abbandoni successivi nei primi due giri non rendono facile capire il suo vero livello al manubrio.

Joe Roberts si presenta forte, molto forte. Una firma che sembrerebbe del tutto logica. Foto: corse americane

Penso che i primi Gran Premi con la RS-GP24 saranno decisivi. Se non troverà subito il ritmo una volta aiutato dal nuovo equipaggiamento, forse (e secondo me) farà i suoi ultimi giri in MotoGP.

Il futuro sta già prendendo forma

Perché il futuro è già qui! Joe Roberts è emerso come un “candidato” ideale in un contesto più che favorevole. Leader del campionato Moto2molto costante nelle prestazioni (qualità che non è quella dei due titolari della Trackhouse nella categoria regina), e per di più americano! Con l’arrivo di Liberty Media al timone, è la garanzia di una buona pubblicità. Un po’ come un Logan Sargeant in Formula 1, anche se ovviamente gli auguriamo risultati migliori.

Per tutti questi motivi, il caso Joe Roberts pesa molto sulla bilancia e, inevitabilmente, questo esercizio è decisivo per i due attuali ladri. Liberty Media può legittimamente vedere in Trackhouse Racing l’opportunità di sviluppare il proprio mercato statunitense senza spendere troppo tempoe senza alterare l’essenza dello sport, in attesa di altre misure.

Pensi che vedremo un nuovo pilota alla Trackhouse nel 2025? Cosa ne pensi della formazione attuale? Raccontamelo nei commenti!

Come promemoria, questo articolo riflette solo il pensiero del suo autore e non dell’intero team editoriale.

Foto di copertina: Michelin Motorsport

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