Stormy Daniels testimonia al processo di Donald Trump

Stormy Daniels testimonia al processo di Donald Trump
Stormy Daniels testimonia al processo di Donald Trump
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L’ex pornostar Stormy Daniels ha prestato giuramento e ha iniziato martedì a testimoniare contro Donald Trump nel processo penale contro l’ex presidente degli Stati Uniti a New York, di cui lei è una delle figure principali.

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L’attrice 45enne, il cui vero nome è Stephanie Clifford, è entrata nell’affollata aula del tribunale di Manhattan a metà mattinata e si è seduta al posto dei testimoni, a sinistra dei giurati e di fronte a Donald Trump.

Testimone chiave del caso, Stormy Daniels ha ricevuto 130.000 dollari alla fine della campagna presidenziale del 2016 per tacere su una relazione sessuale che affermava di aver avuto con Donald Trump nel 2006, un pagamento nascosto al centro del caso.

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AFP

Probabilmente dovrebbe testimoniare per diverse ore davanti all’ex presidente repubblicano che la accusa di essere una bugiarda.

Con la faccia cupa, Donald Trump, 77 anni, è entrato in aula poco prima delle 9.30 di martedì, sei mesi prima delle prossime elezioni presidenziali, dove sogna vendetta contro il uscente Joe Biden.

“Desideriamo rinnovare la nostra obiezione al fatto che lei (Stormy Daniels) testimoni di qualsiasi atto sessuale”, ha supplicato l’avvocato dell’imputato. “È eccessivamente dannoso”, ha aggiunto.

Il pubblico ministero Susan Hoffinger ha risposto che i dettagli potevano essere omessi ma che era “importante stabilire che c’è stato un atto sessuale e cosa ha provato”.

Messaggio cancellato

Da quando il pagamento fu rivelato dal Wall Street Journal nel gennaio 2018, nel pieno del mandato presidenziale di Donald Trump, quest’ultimo ha sempre negato una relazione con l’ex star del cinema pornografico americano. Ha attaccato la sua credibilità e le ha dato il soprannome di “faccia di cavallo”.

Il denaro è stato versato dall’ex avvocato del miliardario repubblicano, Michael Cohen, tramite una società di comodo. È stato rimborsato nel 2017 dalla holding di Donald Trump, la Trump Organization, delle spese registrate nelle “spese legali” che sono al centro delle cause legali.

Dal 15 aprile, il candidato repubblicano alle presidenziali del 2024 è comparso davanti a una giuria per 34 falsificazioni di documenti contabili, che potrebbero fruttargli la prima condanna penale di un ex presidente degli Stati Uniti e, in teoria, una pena detentiva.

Anche se condannato, potrebbe comunque candidarsi il 5 novembre contro Joe Biden.

Il pagamento in sé non è contestato, ma gli avvocati di Donald Trump negano qualsiasi illecito penale.

Martedì, poche ore prima, un post sull’account di Donald Trump sul suo Truth Social network è stato cancellato. L’ex presidente degli Stati Uniti si è lamentato, senza nominarlo, della testimonianza attesa martedì, protestando per la mancanza di tempo a disposizione dei suoi avvocati per prepararsi a questo momento.

Il giudice ha vietato a Donald Trump di attaccare pubblicamente testimoni o giurati fuori dall’aula e ha già inflitto dieci multe da 1.000 dollari, l’importo massimo, per altrettante violazioni di questo divieto. Lunedì ha minacciato per la seconda volta di incarcerarlo se lo avesse fatto di nuovo.

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