Invitato ieri da Radio Channel 3, Takjout torna sull’aumento della SNMG: “Non deve essere una catastrofe”

Invitato ieri da Radio Channel 3, Takjout torna sull’aumento della SNMG: “Non deve essere una catastrofe”
Invitato ieri da Radio Channel 3, Takjout torna sull’aumento della SNMG: “Non deve essere una catastrofe”
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Ospite della redazione di Radio Chaîne 3, il segretario generale dell’UGTA, Amar Takjout, ha affrontato ieri diversi punti relativi al mondo del lavoro, alla SNMG, alla riduzione dell’IRG, alla questione aziendale, alla laboriosità sul lavoro e la domanda intrinseca di pensionamento dopo 32 anni di attività e senza condizioni di età.

Il capo del sindacato centrale ha subito sottolineato la necessità di risanare l’azienda, prima di considerare un aumento del salario minimo nazionale garantito (SNMG), in risposta ad una domanda sugli aumenti salariali annunciati in occasione delle festività del 1° maggio. “Se non abbiamo mancato di parlare della SNMG, non abbiamo anche mancato di mettere l’azienda al centro del dibattito.

In questo contesto, un aumento della SNMG senza che l’impresa sia messa al centro del dibattito significa che entreremo nuovamente in una spirale inflazionistica (…), ha osservato. Ogni volta che i salari verranno aumentati, la richiesta verrà reiterata dai lavoratori dopo sei mesi.

Questo non è normale, è un circolo vizioso. Per frenare l’inflazione dobbiamo agire attraverso il business e non altrimenti”. Nel suo intervento radiofonico, Takjout ha sottolineato che la questione imprenditoriale “è importante”. “Dobbiamo educare i lavoratori”. Dobbiamo vincere la battaglia della produttività. Un’impresa pubblica non è un’amministrazione ma un’impresa commerciale che deve guadagnare denaro.

Non diventiamo un paese con un’economia aperta in questo modo, con le parole”, ha detto. A questo proposito, ha ricordato le sue dichiarazioni pronunciate alla Camera del Popolo il 1° maggio, alla presenza del Presidente della Repubblica, che vanno nella direzione del risanamento dell’impresa in Algeria, sia pubblica che privata. “Il Presidente della Repubblica vuole rilanciare l’economia. È chiaro. E spetta a noi tradurre questa volontà sul campo”, ha affermato.

Sul tema delle imprese pubbliche destrutturate e sull’opportunità o meno di procedere verso l’apertura del capitale di alcune di esse, Takjout ha risposto: “Bisogna avere intelligenza e coraggio per porre questa questione sul tavolo”. Rilanciato a proposito di Dopo l’aumento della SNMG, il segretario generale dell’UGTA ha indicato che bisogna “dare un significato” a questo aumento. “Se non parlo molto dell’aumento della SNMG, non è perché la questione non sia importante. Ritengo che questo non debba essere uno sforzo sprecato, ha avvertito. Dobbiamo dargli un significato.

La cosa migliore è avere un’economia che avanza affinché anche l’aspetto sociale possa evolversi con essa”. Affrontando la proposta di riadattare gli strumenti del dialogo sociale attraverso la creazione del Consiglio nazionale del lavoro, il relatore ha indicato che il ruolo di questo organismo consisterà, tra le altre cose, nel superare i problemi inerenti ai conflitti sociali e al fenomeno dell’informale.

“Noi difendiamo il principio di un Consiglio indipendente che formula proposte e le sottopone al governo affinché decida su base consensuale. Questo spazio di consultazione può anche risolvere in parte il problema informale”, ha aggiunto. “Questa è una strada che dovrebbe essere esplorata”, ha continuato, prima di esprimere il suo punto di vista sulla riduzione dell’imposta complessiva sul reddito (IRG), in particolare per i pensionati. “Dove troveremo i fondi necessari per fornire la compensazione finanziaria che deriverà da questa decisione.

Che significato avrà una revisione al ribasso dell’IRG? ha chiesto, sostenendo un approccio che contrasta con lo “stile populista” da tempo in voga e chiedendo il mantenimento di “importanti equilibri di bilancio”. Sulla questione del pensionamento proporzionale senza condizioni di età, il SG dell’UGTA si è detto convinto della necessità di “avviare una riflessione” su questa domanda socio-professionale. Perché alcune persone chiedono di andare in pensione prima dei 60 anni?

Perché altri vogliono continuare oltre l’età legale? Come spiegare il fatto che alcune persone abbiano fretta di abbandonare il mondo del lavoro? Per Amar Takjout è necessario fare una “diagnosi esaustiva” per rispondere obiettivamente a tutte queste domande. “La presa in carico dell’aspetto relativo alla salute mentale sul lavoro è stata una delle domande poste al Presidente della Repubblica durante l’incontro del 1° maggio”, ha ricordato.

Su questa scia il primo presidente del sindacato centrale ha ritenuto che la questione delle professioni difficili debba essere nuovamente discussa. “La durezza sul lavoro è una realtà. Ci sono situazioni che distruggono la salute”, da qui, secondo lui, tutto l’interesse per il Convegno sulla salute mentale che l’UGTA intende organizzare prossimamente e al quale parteciperanno sociologi, psicologi, medici del lavoro e responsabili dei fondi sociali.

Ritornando all’applicazione dell’IRG alle pensioni di vecchiaia, Takjout ha affermato che si tratta di una “seconda tassazione”. “Possiamo considerare un contributo dei pensionati al tesoro pubblico, ma non allo stesso modo di quelli che sono attivi”, ha suggerito.

L’ospite della redazione della Radio ha anche chiesto di “riformare” il sistema che regola il funzionamento delle ispezioni del lavoro. “L’Ispettorato del lavoro deve avere più prerogative per poter fungere da interfaccia sia per il sindacato che per il datore di lavoro”, ha proposto.

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