Fratelli Musulmani e islamismo politico nel mirino del governo

Fratelli Musulmani e islamismo politico nel mirino del governo
Fratelli Musulmani e islamismo politico nel mirino del governo
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“Il movimento dei Fratelli Musulmani” è nel mirino del governo. Durante un recente consiglio di difesa, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha ordinato la stesura di un rapporto sulla minaccia rappresentata da questa organizzazione in Francia.

Nel processo, il ministro dell’Interno e dei Territori d’Oltremare, Gérald Darmanin, ha affidato la missione al prefetto Pascal Courtade, delegato per le pari opportunità della prefettura di Yvelines e all’ambasciatore François Gouyette assegnato in Algeria fino al 2023. Con l’obiettivo di realizzare , “entro l’autunno”, un inventario completo “Islam politico in Francia”. Ciò consentirebbe di armare di più “gli strumenti della politica di lotta al separatismo” ai metodi dei Fratelli Musulmani che giocano “un ruolo importante nella diffusione di un tale sistema di pensiero” specifica la nota del governo.

Attaccati “tutti i settori della società”.

I Fratelli Musulmani, giustifica Gérald Darmanin nelle colonne di Giornale della domenica (JDD) “attaccare tutti i settori della società e fare rete: sport, istruzione, medicina, giustizia, organizzazioni studentesche e sindacali, ONG, vita politica, associativa e culturale”, elenca.

Prima di aggiungere: “Danno istruzioni di voto, sostengono le imprese della comunità, usano la retorica antifrancese, lanciano petizioni, circondano i funzionari eletti locali, firmano partenariati economici con grandi marchi…”

Chi collabora ha sottolineato

Il ministro dell’Interno indica chi “collaborare”, “senza nemmeno saperlo, tra la popolazione ma soprattutto tra gli attori pubblici” . Il separatismo islamico lo è “un teorizzato progetto politico-religioso, caratterizzato da ripetute deviazioni dai principi della Repubblica volti a costruire una contro-società”, indica anche il governo.

Adottando una nuova legge antiterrorismo, nel 2021 l’Austria è stata il primo paese europeo a inserire la Fratellanza in una lista nera di organizzazioni legate a “crimine di matrice religiosa”. Fondato quasi un secolo fa in Egitto, il movimento conta oggi 10.000 aderenti sul suolo francese, rispetto ai 50.000 del 2019 secondo i servizi di intelligence. Mettere al bando i Fratelli Musulmani lo sarebbe “semplicemente impossibile”, precisa Gérald Darmanin, chiedendo però a “consapevolezza” e accogliente a “Slancio europeo”.

Procuratori coinvolti

Il Ministero della Giustizia non è da meno. In una circolare indirizzata ai pubblici ministeri il 29 aprile, il ministro della Giustizia, Éric Dupond-Moretti, da parte sua ha invitato i pubblici ministeri a sviluppare legami con i rappresentanti religiosi. L’obiettivo ? Promuovere, tra l’altro, la denuncia, incoraggiati dai risultati ottenuti nelle diocesi, al fine di combattere gli atti di criminalità infantile all’interno della Chiesa cattolica. “È necessario lottare contro i reati commessi sulla base dell’appartenenza o meno ad una religione, in un contesto separatista o rivelatori di attacchi ai principi della laicità”, specifica la circolare.

Il 10 aprile 2024, a Bordeaux (Gironda), un afghano di 25 anni ha accoltellato due uomini di origine algerina, di cui uno mortalmente, accusandoli di aver consumato alcol durante la festa religiosa dell’Eid. L’aggressore è stato ucciso dalla polizia. Il ministro invita i pubblici ministeri a considerare i motivi religiosi come un’aggravante, ogni volta che i fatti lo richiedono.

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