Il Ministero dell’Agricoltura ha presentato lunedì 6 maggio il piano Ecophyto, che mira a ridurre della metà i pesticidi entro il 2030. Il piano è stato sospeso a febbraio per placare la rabbia di alcuni agricoltori.
Di fronte alle manifestazioni rabbiose e ai blocchi di tratti autostradali, il governo ne ha annunciato l’attuazione il 1° febbraio “rottura” del piano Ecophyto 2030, che mira a dimezzare l’uso di prodotti fitosanitari (erbicidi, insetticidi, fungicidi) entro il 2030.
Indicatore di rischio europeo armonizzato
Tre mesi dopo, lunedì 6 maggio, il Ministero dell’Agricoltura presenta la nuova strategia francese per la riduzione dei pesticidi. Questo “agisce un cambio di metodo”.
Come promesso dal primo ministro, cambia l’indicatore per misurare gli usi: il Nodu (Numero di dosi unitarie), utilizzato finora dalla Francia, viene sostituito dall’HRI1, l’indicatore armonizzato europeo di rischio. Quest’ultimo calcolato moltiplicando i volumi di principi attivi venduti per “coefficienti” dovrebbe riflettere la pericolosità di vari pesticidi. Non tiene conto delle dosi di applicazione ma classifica i prodotti in quattro categorie.
Secondo i diagrammi presentati nella nuova strategia Ecophyto, il calcolo dell’HRI1 mostra già una riduzione di quasi il 40% nell’uso di pesticidi tra il 2011 e il 2024.
Una busta di 250 milioni di euro saranno assegnati a questo piano. Nel dettaglio, precisato da Francia Bluverranno destinati 146 milioni di euro all’anno “alla ricerca di alternative ai prodotti fitosanitari”. 50 milioni serviranno a finanziare attrezzature, “per garantire di fornire agli agricoltori strumenti per proteggere i loro raccolti”e 20 milioni serviranno a finanziare il trattamento delle acque.
Un piano già contestato
Diverse ONG ambientaliste hanno denunciato questo nuovo piano venerdì 3 maggio, sostenendo che a “cambia termometro” non ha abbassato la febbre.
Générations Futures descrive l’HRI1 come “fuorviante” poiché evidenzia un calo del 32% tra il 2011 e il 2021 mentre Nodu è aumentato del 3% […] durante lo stesso periodo”.
Per Pollini, “modificando l’indicatore e non migliorando immediatamente la valutazione del rischio dei pesticidi in Francia”questo nuovo piano “non ridurrà l’impatto deleterio di questi prodotti sulla biodiversità”.
Un indicatore destinato a migliorare
Il ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, difende questo cambiamento di indicatore in nome di a “consistenza” Europeo.
Per il governo non esiste un indicatore perfetto e l’HRI1 potrebbe essere migliorato: il nuovo piano prevede anche l’affidamento a “missione di competenza scientifica e tecnica” presso l’istituto di ricerca Inrae “proporre modalità per migliorare la metodologia di calcolo di questo indicatore”.
Questa nuova strategia prevede anche l’aggiornamento “l’elenco dei bacini prioritari e sensibili”per monitorare meglio i rischi dell’inquinamento delle acque, sottolineandolo “Nell’80% dei punti di misurazione della rete di monitoraggio delle acque sotterranee sono stati rinvenuti prodotti fitosanitari almeno una volta”.