Tre ex primi ministri chiedono a Matignon di farsi carico del dossier caledoniano

Tre ex primi ministri chiedono a Matignon di farsi carico del dossier caledoniano
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L’informazione è stata rivelata dal quotidiano Le Monde sabato 4 maggio. Édouard Philippe, Manuel Valls e Jean-Marc Ayrault hanno suggerito che Matignon prenda il controllo dello dossier caledoniano, durante le loro udienze nell’ambito del progetto di riforma del corpo elettorale locale.

La posizione è condivisa sia da due ex primi ministri di sinistra che da un altro di destra. Ascoltati il ​​30 aprile e il 2 maggio da Nicolas Metzdorf nell’ambito del disegno di legge costituzionale di riforma dell’elettorato, Manuel Valls, Jean-Marc Ayrault e Édouard Philippe si sono espressi a favore di un cambiamento del metodo dell’esecutivo per sbloccare la situazione, hanno rivelato il quotidiano Le Monde sabato 4 maggio.

Tutti e tre suggeriscono che Matignon si faccia carico del dossier caledoniano. Un controllo che Edouard Philippe è l’ultimo primo ministro ad aver esercitato. È stato dal 2017 al 2020, prima che il tema fosse affidato da Emmanuel Macron a Sébastien Lecornu al Ministero dei Territori d’Oltremare, poi a Gérald Darmanin al Ministero degli Interni e dei Territori d’Oltremare.

All’Assemblea nazionale, Édouard Philippe ha parlato della necessità di un “iniziativa“, due mesi dopo il suo viaggio durante il quale ha incontrato in particolare Roch Wamytan. Il Presidente del Congresso ha poi chiesto nuovi interlocutori e ha accennato ad una missione “inviati dal governo francese o profili come quello di Édouard Philippe“.

Da parte sua, Manuel Valls, primo ministro dal 2014 al 2016, ha stimato che “ilI separatisti hanno il ricordo del legame con questo luogo (Matignon) dove si svilupparono i grandi accordi del passatoIl suo predecessore, Jean-Marc Ayrault, dal canto suo si è preoccupato dei rischi di violenza che sembrano riemergere, accusando addirittura Gérald Darmanin dell’attuale impasse.

“Da Michel Rocard, è Matignon che guida, che rassicura, che crea un collegamento”, ha stimato l’ex primo ministro socialista, sottolineando”un gioco tattico“dal Ministero degli Interni. Jean-Marc Ayrault ha accusato il governo”per giocare sulle divisioni del campo indipendentista” e di aver fatto troppo affidamento sulla sua ex segretaria di Stato, Sonia Backès.

Colui che è stato inquilino di Matignon dal 2012 al 2014 ha suggerito anche la fissazione di un calendario, con la sospensione del processo costituzionale fino alla fine del 2025, termine ultimo per lo svolgimento delle elezioni provinciali.

Un metodo diverso da quello suggerito da Manuel Valls, abile piuttosto nell’adozione preventiva del testo costituzionale e poi nella missione di dialogo per definire il destino comune dei caledoniani. L’ex candidato sindaco di Barcellona ha parlato all’Assemblea Nazionale”grande autonomia e un forte legame con la metropoli“, A proposito di “di un calendario e data precisi per un referendum sull’autodeterminazione.

Tre posizioni convergenti che si svolgono in un contesto di discrete discussioni tra i partiti politici della Nuova Caledonia. Dopo una dichiarazione del presidente dell’UC Daniel Goa a Océane FM, la leader lealista Sonia Backès ha confermato sulla sua pagina Facebook che è in corso un dialogo per trovare una soluzione duratura.

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