La quotazione principale di TotalEnergies a Wall Street sarebbe “seria”, ritiene Bruno Le Maire

La quotazione principale di TotalEnergies a Wall Street sarebbe “seria”, ritiene Bruno Le Maire
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Qualche giorno fa, in un’intervista a Bloomberg, Patrick Pouyanné, il capo di TotalEnergies, ha tirato fuori una granata. Ha annunciato che l’ammiraglia del CAC40 potrebbe vedere la sua quotazione principale a Wall Street a New York invece che a Parigi. “Non è una questione di emozioni. È una questione di affari”. Perché attualmente gli azionisti nordamericani detengono quasi il 50% del capitale della società.

“Ci troviamo di fronte a una situazione in cui gli azionisti europei vendono o mantengono le loro quote e in cui gli azionisti americani acquistano”, ha spiegato il capo del colosso petrolifero. Dal 2012, la quota di partecipazione istituzionale nordamericana è aumentata dal 33% al 48% (di cui il 47% per gli Stati Uniti) nel 2023 mentre quella europea (escluso il Regno Unito) è aumentata dal 45% al ​​34% nel 2023 stesso periodo.

Per la società, la quotazione a New York le consentirebbe probabilmente di migliorare la propria valutazione restando il più vicino possibile all’evoluzione della sua base azionaria. Anche se TotalEnergies dovesse continuare a riflettere su questa ipotesi fino all’inizio dell’anno scolastico a settembre, ciò avrebbe provocato un’onda d’urto all’interno dell’esecutivo.

“Dobbiamo offrirgli i mezzi per svilupparsi”

Bruno Le Maire ha menzionato questa possibilità alla BFM TV come una decisione “seria” da parte del gruppo francese. “Abbiamo bisogno di Total”, ha spiegato, aggiungendo: “È una risorsa per la Francia”. “È importante mantenere la sede in Francia” assicurandosi che sia lì “per garantire che ciò non accada”. Domenica sera Bruno Le Maire ha però riconosciuto che l’osservazione del gruppo petrolifero era “lucida”. “Se vogliamo che la sede della Borsa di Total rimanga in Europa, dobbiamo offrirle i mezzi per svilupparsi”, ha aggiunto Bruno Le Maire.

Tuttavia, i mezzi a disposizione del governo per prevenire tale eventualità sono limitati. Una delle strade potrebbe forse essere quella di rivedere il testo delle etichette finanziarie messe in atto da anni per incoraggiare gli investitori a “rendere più verdi” i loro investimenti in Francia e in Europa.

Alcune etichette hanno la particolarità di escludere completamente le aziende che investono in idrocarburi. Pertanto Total è particolarmente preso di mira. Solo che Total è una delle aziende che investe di più nelle energie rinnovabili con più di 5 miliardi all’anno. Conseguenza: se gli investitori europei si disimpegnano da Total, gli americani al contrario la vedono come un’azienda molto più virtuosa per l’ambiente dei colossi petroliferi americani e non esitano a investire.

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