Gas, elettricità: 8 fornitori rifiutano di impegnarsi su principi di trasparenza

Gas, elettricità: 8 fornitori rifiutano di impegnarsi su principi di trasparenza
Gas, elettricità: 8 fornitori rifiutano di impegnarsi su principi di trasparenza
-

L’11 luglio il poliziotto dell’energia ha pubblicato tredici “linee guida” per i fornitori, volte a “rafforzare la fiducia dei consumatori, in un contesto di uscita dalla crisi dei prezzi dell’energia”. Ciò ha prodotto una serie di situazioni di abuso nel 2022-23.

Risultato, “quasi tutti i fornitori di energia si impegnano a rispettare 13 buone pratiche di trasparenza e leggibilità delle loro offerte per una migliore tutela dei consumatori di elettricità e gas naturale”, ha indicato martedì il gendarme dell’energia in un comunicato stampa.

“Ci sono 24 fornitori nazionali e più di 50 fornitori locali, che rappresentano più del 99% dei consumatori residenziali (gli unici inizialmente interessati) (…) che hanno confermato formalmente il loro impegno”, ha accolto con favore la CRE, precisando che “sarà vigilare sulla corretta esecuzione di tali impegni”.

I fornitori avevano tempo fino al 30 settembre per notificare a CRE il loro “impegno fermo”. Dopo tale data, l’autorità amministrativa indipendente ha indicato che pubblicherà i nomi delle persone coinvolte nel processo e di coloro che non vi hanno aderito.

Come previsto, il poliziotto dell’energia ha utilizzato la strategia del “nome e vergogna” pubblicando l’elenco di altri che “hanno chiaramente deciso di non aderirvi”, nonostante i solleciti, ha spiegato un portavoce della CRE.

Si tratta dei fornitori Dyneff, Enercoop, Energies d’ici, GEG fonti energetiche, MyLightSystems, Papernest Energie, Sagitterre (presso Switch) e Wekiwi. Sono “invitati” a unirsi ai concorrenti volontariamente impegnati e “possono farlo in qualsiasi momento”.

Le 13 linee guida pubblicate dalla CRE riguardano i contratti dei consumatori residenziali, le offerte di mercato o le tariffe regolamentate di vendita dell’energia elettrica (TRVE). Essi “faciliteranno in particolare il confronto tra le offerte e consentiranno una maggiore trasparenza sui loro prezzi”, si legge nel comunicato stampa della CRE. Ma queste devono essere integrate in un “quadro legislativo”, l’unico in grado di imporre queste misure “a tutte le parti interessate”, sottolinea la CRE.

Soprattutto durante l’ultima crisi energetica, gli abusi spaziavano dalla mancanza di informazioni alle modifiche unilaterali delle clausole contrattuali, fino ai brutali aumenti dei prezzi durante il contratto.

-

PREV Promo pazzesca! Il Tineco Floor One S5 scende a 309 euro su Amazon (il vostro pavimento vi dirà grazie)
NEXT Geneviève Guilbault rifiuta le misure che ridurrebbero le morti dovute alla guida in stato di ebbrezza