L’Egitto è riuscito a ridurre il suo debito estero di circa 4 miliardi di dollari alla fine dello scorso giugno.
Secondo Yasser Sobhy, vice ministro delle Finanze responsabile della politica fiscale, questa riduzione è il segno di una nuova fase di stabilità economica per il Paese, con un’enfasi particolare sul ruolo crescente del settore privato, sia nazionale che internazionale.
Alla conferenza organizzata dal Centro per l’impresa privata internazionale (CIPE), Sobhy ha spiegato che l’Egitto è aperto a nuove partnership con il settore privato in vari settori come trasporti, sanità, istruzione e infrastrutture.
Lui ha precisato che il paese vuole aumentare le opportunità permettendo al settore privato di contribuire maggiormente alla crescita economica, creando allo stesso tempo opportunità di migliore qualità.
Sobhy ha anche discusso di ambiziose riforme fiscali, progettate per migliorare la gestione delle finanze pubbliche, aumentare l’efficienza della spesa e ridurre il peso del debito sul bilancio statale.
Queste riforme mirano a rafforzare la competitività dell’Egitto sui mercati internazionali, promuovendo al tempo stesso un contesto imprenditoriale favorevole agli investimenti.
Il governo egiziano sta inoltre implementando un nuovo programma di incentivi agli investimenti, con particolare attenzione a settori vitali come l’industria, le esportazioni, il turismo, le energie rinnovabili e la tecnologia.
L’obiettivo è raggiungere una rigorosa disciplina finanziaria e ridurre il rapporto debito/Pil a meno dell’85% del Pil nei prossimi tre anni.
Questa strategia di riduzione del debito e di riforme mira non solo a stabilizzare l’economia egiziana, ma anche a stimolare la crescita e a migliorare gli standard di vita attraverso una maggiore partecipazione del settore privato.
