Migliaia di manifestanti pro-UE sono stati dispersi martedì da gas lacrimogeni e proiettili di gomma nella capitale della Georgia, Tbilisi. Il Paese caucasico è in preda a massicce proteste antigovernative dal 9 aprile.
La polizia georgiana ha usato la forza martedì 30 aprile, utilizzando gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti che, a migliaia, protestavano nella capitale Tbilisi per la terza settimana consecutiva contro un controverso disegno di legge, ha osservato un giornalista dell’AFP.
Il paese del Caucaso è in preda a massicce proteste antigovernative dal 9 aprile, dopo che il partito al governo Sogno Georgiano ha reintrodotto un disegno di legge sull'”influenza straniera” ritenuto contrario alle aspirazioni di Tbilisi di aderire all’Unione Europea (UE).
La polizia antisommossa mascherata è intervenuta, senza preavviso, usando gas lacrimogeni e proiettili di gomma, picchiando e arrestando decine di persone, secondo un giornalista dell’AFP presente sulla scena.
Diversi giornalisti sono stati aggrediti, tra cui un fotografo dell’AFP che è stato picchiato con un manganello di gomma, anche se era chiaramente identificato come un professionista dei media.
Le televisioni locali trasmettono immagini che mostrano il suo volto segnato dalle percosse.
Il difensore dei diritti georgiani Levan Iosseliani ha chiesto un’indagine sull’uso della “forza sproporzionata” contro manifestanti e giornalisti.
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