“È molto importante che rimanga in Europa”, dice il suo ex capo Thierry Breton

-

Invitato lunedì a France Inter, il commissario europeo al Mercato interno afferma che quando era alla guida del colosso informatico, non voleva che “alcuni dei suoi asset finissero in mani non europee”.

type="image/avif">>

>
>

Pubblicato il 29/04/2024 10:18

Tempo di lettura: 1 minuto

type="image/avif">>Thierry Breton, commissario europeo al Mercato interno ed ex tecnico dell'Atos, lunedì 29 aprile 2024 su France Inter. (FRANCIA INTER/RADIO FRANCIA)>>
Thierry Breton, commissario europeo al Mercato interno ed ex tecnico dell’Atos, lunedì 29 aprile 2024 su France Inter. (FRANCIA INTER/RADIO FRANCIA)

“È molto importante che rimanga in Europa”, sostiene lunedì 29 aprile in Francia Inter Thierry Breton, commissario europeo al Mercato interno ed ex capo di Atos, mentre il governo desidera acquisire le attività sovrane del colosso informatico. Domenica il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha annunciato alla LCI di aver inviato una lettera di intenti al colosso francese dell’informatica per l’acquisizione delle sue attività sovrane.

Thierry Breton dice che quando era a capo dell’Atos non voleva “che parte del suo patrimonio finisca in mani non europee”. Lo considera tanto più importante dopo questi “gli asset sono molto strategici per l’Europa”, “molto importanti per avere la sovranità nel trattamento delle informazioni in Europa”.

Thierry Breton ricorda di aver diretto “per undici anni” il gruppo informatico francese, ora in difficoltà finanziarie. È particolarmente orgoglioso di averne realizzato uno “azienda leader nei settori più critici per l’elaborazione dei dati”. Assicura che quando lasciò la testa di Atos, “più di cinque anni fa”era l’ex ammiraglia della French Tech “diventare il numero uno nei servizi di cybersecurity in Europa e il numero tre nel mondo”. Insiste anche sul fatto che il gruppo allora lo aveva “debito netto zero”.

“Era diventato il numero uno in termini di supercomputer, in particolare per la modellazione dell’arma nucleare francese e il numero 3 nel mondo (…), era il numero uno in termini di trattamento sicuro dei dati.”

Thierry Breton, ex capo dell’Atos

su FranciaInter

L’ex capo di Atos sottolinea sicuramente il fatto che l’azienda “continuò per due anni [après son départ] essere uno di quelli che hanno fatto meglio a livello europeo”. Ma Thierry Breton traccia poi un bilancio più cupo dell’Atos. Evoca cosìs “divergenze strategiche, orientamenti ortogonali” oppure la mancanza di stabilità alla guida del gruppo. “Cinque direttori generali si sono succeduti”si rammarica.

-

PREV La campagna di Trump ha nascosto accordi con le donne, afferma una nuova denuncia
NEXT Alluvioni in Brasile: aiuti nei lavori nonostante le nuove piogge