PARIGI: Accentuazione del calo dei prezzi a settembre

PARIGI: Accentuazione del calo dei prezzi a settembre
PARIGI: Accentuazione del calo dei prezzi a settembre
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I prezzi della domanda per i prodotti di uso quotidiano sono diminuiti dello 0,7% in un mese e la variazione rispetto a settembre 2023 è un calo dell’1%.

Considerato su un mese, l’andamento dei prezzi nell’ambito dei beni di largo consumo è stato un calo dello 0,7% (0,5% nel settore alimentare), secondo il rapporto economico Circana sui prezzi della domanda¹ d “periodo 9” che copre la fine di agosto e l’inizio di settembre² : un tredicesimo calo da settembre 2023, e il più grande. Ha riguardato sia i supermercati che gli ipermercati (-0,7 e -0,8%), è stato dello 04% nei drive-thru e dello 0,1% nei prossimità, il primo calo in un anno in quest’ultimo circuito. Si tratta, come dall’estate 2023, del fatto che le marche nazionali (– 0,8%) hanno più delle marche private (– 0,3% e – 0,1% ai primi prezzi). I prezzi sono rimasti stabili o in calo per i marchi di tutte le categorie alimentari e DPH (effetto della legge Descrozaille), mentre per le marche private si sono registrati piccoli aumenti nei generi alimentari dolci. I cali più forti sono stati registrati dai marchi di prodotti per l’igiene (– 2,6%).

Un anno dopo, i prezzi dei beni di largo consumo hanno registrato un calo dell’1% (– 1,6% negli ipermercati, – 0,8% nei supermercati, – 1,1% nei drive-through, 0% nei minimarket). Il calo è stato dello 0,7% nel settore alimentare e del 3,4% nel DPH. Il divario tra marchi e marchi del distributore, che rappresentava un’inflazione aggiuntiva di 2,3 punti per i marchi a gennaio e si era ridotto a maggio, si è attestato a 0,5 punti di deflazione aggiuntiva per i marchi.

Da parte sua, l’INSEE stima per settembre, in un perimetro diverso da quello di Circana (e un rendiconto dei prezzi dell’offerta), a + 0,5% su un anno l’evoluzione dei prezzi alimentari, come in agosto, mentre l’inflazione generale dell’IPC l’indice è sceso dall’1,8 all’1,2%.

La variazione dei prezzi della domanda su un anno misurata da Circana è negativa in tutte le categorie, ad eccezione dei dolciumi e del BRSA (+0,2 e +0,5%), con i prodotti per l’igiene, al – 3,7%, e la manutenzione al – 2,9%, dove la situazione deflazionistica la tendenza è più forte

La differenza dei prezzi medi rispetto ai marchi (solo marchi nazionali negli ipermercati e nei supermercati su un anno continuativo) è leggermente in calo in questo “P9” 2024, a 220,6 punti.

1. Il cosiddetto metodo della domanda: i prezzi corrispondono alle vendite effettive per categoria; riflettono sia il prezzo di ciascun articolo che l’arbitraggio dei consumatori tra gli articoli della categoria e tra i circuiti.
2. “Ultimo prezzo pagato al giorno nelle ultime due settimane”.

FONTE: ILEC – La voce dei marchi.

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