Nemmeno Lady Gaga può salvare il film di Todd Phillips

Nemmeno Lady Gaga può salvare il film di Todd Phillips
Nemmeno Lady Gaga può salvare il film di Todd Phillips
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Stava andando bene però. Burlone. Folie a due, uscito nelle sale francesi il 2 ottobre, si apre con una sequenza originale, in animazione – e firmata dal francese Sylvain Chomet. In un pastiche di cartoni animati Looney Tunes dalla Warner troviamo Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), alias il “Joker”, grande nemico di Batman, alle prese con la sua ombra. Dell’Uomo Batman, però, nessuna traccia, ma il ricordo dell’omicidio di un conduttore televisivo (Robert De Niro) che costituì il climax di Burlone, uscito nel 2019 e diretto anche da Todd Phillips.

In questa seconda parte, la prima novità degna di nota è l’aggiunta di brani in stile commedia musicale. La seconda è la presenza di Lady Gaga. Il Guardiano specifica che lei incarna “Harleen Quinzel (altrimenti detta Harley Quinn), paziente con gravi disturbi psichiatrici che incontra il Joker nel corso di musicoterapia al quale gli è stato permesso di partecipare per la sua buona condotta e in attesa del processo”.

La trama vede il personaggio principale oscillare tra il Joker e Arthur Fleck. E lo manda avanti e indietro tra il tribunale e il carcere-manicomio di Arkham – dove subisce i soprusi delle guardie violente, a cominciare dal bullo Jackie (Brendan Gleeson). Un’immagine sorprendente fin dai primi minuti, notata da Avvoltoio, mostra i quattro ombrelli colorati delle guardie che scortano Fleck, visti dall’alto. Prima che lo scatto successivo riveli che sono neri ed è solo una visione dalla mente del Joker. “Per il resto, il film sembra allergico a questo tipo di tuffo dinamico nella fantasia, anche se le sequenze musicali dovrebbero rappresentare le illusioni romantiche di Arthur e Harley.” Pis, Burlone. Folie a due commette un crimine imperdonabile rovinando la presenza di Lady Gaga,” titolo di questo sito Rivista di New York.

Opportunità perse

Questo è anche il punto ricorrente dei critici, anche i più entusiasti (che non sono legioni). Così, Robbie Collin, in Il quotidiano Telegraph, è rimasta delusa dal poco spazio occupato dalla pop star, ormai riconosciuta come attrice (È nata una stella, House of Gucci…).

“Onestamente, non ha molto da fare a parte cantare, anche se nelle sue scene è terribilmente magnetica.”

Peter Bradshaw, il suo omologo presso Custode, è nel complesso più misto. Ma insiste che la colpa è della sceneggiatura, non dell’attrice. “Lady Gaga apporta una bella dose di malizia manipolatrice nel suo ruolo: Harley è una donna riservata, intelligente e forse più profondamente squilibrata del Joker-Arthur.”

Allo stesso modo, non è tanto il lavoro di recitazione di Joaquin Phoenix ciò che Alison Willmore lamenta Avvoltoio, ma piuttosto ciò che viene fatto al protagonista. Alla fine si riduce a “un sacco da boxe per il mondo intero, a cominciare dal regista, che infligge così tanto orrore al suo personaggio che quest’ultimo finisce per non suscitare nemmeno più la nostra pietà e somigliare al tacchino finale di una farsa senza fine”.

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Harry Lawtey, nel ruolo del procuratore aggiunto Harvey Dent (il futuro “Batman” di Double Face), è abbastanza trasparente. Sul banco degli imputati, Joaquin Phoenix nei panni del Joker. Foto Niko Tavernise/Warner Bros./DC Comics

È interessante notare che l’apprezzamento della critica non è correlato con quello della parte precedente. Peter Bradshaw ha scoperto di aver versato troppo inchiostro per il suo reale scopo e ha accolto con tiepidezza questo nuovo capitolo. A Robbie Collin sono piaciuti entrambi.

Ma la differenza più grande è da G. Allen Johnson, di Cronaca di San Francisco, di cui ha parlato “capolavoro” per il primo film e non ha parole abbastanza dure per questo Folie a due. Si rammarica che la rappresentazione del processo lo sia “terribilmente noioso”. E non si spinga fino in fondo la logica del musical: allo stato attuale, le canzoni (per la maggior parte cover di classici del genere) sono solo “una gradita tregua nel mezzo di una storia blanda, e sono più un campione che canzoni a sé stanti”.

Dispersione

Che si tratti della stampa appassionata di notizie sordide, della scenografia dei processi americani o addirittura della lotta di classe, nessun tema viene affrontato se non in modo superficiale e confuso. Questa dispersione è attribuita al regista da Avvoltoio : “Phillips non sembra avere alcuna idea guida per questo sequel.”

Aggiungiamo noi che la figura del pazzo pericoloso e imprevedibile è un cliché hollywoodiano particolarmente banale. Burlone. Folie a due a volte sembra avvicinarsi all’inizio dell’interrogatorio. Inavvertitamente, senza dubbio, poiché il lungometraggio se ne allontana radicalmente.

Per quanto riguarda l’altra protagonista, la questione della rappresentazione dei disturbi mentali è ancora più secondaria, poiché raramente vediamo recitare il personaggio di Lady Gaga. “Harley non si pone come partner alla pari di Arthur, ma come un semplice accessorio nella storia della sua grande tragedia – una sorta di groupie omicida sovraeccitata e terrorizzata”, Il giudice Alison Willmore. Peter Bradshaw, dopo essersi chiesto “sarà lei la Lady Macbeth dei cattivi di [l’univers des comics] DC?”, preferisce concludere con una domanda aperta: “Sarebbe possibile per questa Harley Quinn tornare come l’eroina delle sue stesse avventure?”

Nessun critico sembra attendere con ansia un terzo capitolo.

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