È soprannominato “il farmaco dei poveri”: cos’è il pregabalin, questo farmaco il cui traffico sta esplodendo?

È soprannominato “il farmaco dei poveri”: cos’è il pregabalin, questo farmaco il cui traffico sta esplodendo?
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Prescritto per curare l’epilessia, i disturbi d’ansia generalizzati e il dolore neuropatico, il pregabalin è oggetto di un traffico internazionale che gli è valso il triste soprannome di “farmaco dei poveri”.

Si tratta di una normale compressa rossa e bianca o rosa, che ultimamente ha attirato molta attenzione. Il pregabalin è un farmaco che appartiene alla famiglia degli antiepilettici, ma viene prescritto anche a pazienti che soffrono di dolore neuropatico o per alcune forme di ansia come il disturbo d’ansia generalizzato.

L’uso improprio di questo medicinale, meglio conosciuto con il nome commerciale Lyrica, come narcotico è noto da diversi anni in Francia, in particolare nel contesto delle prescrizioni falsificate o del nomadismo medico e farmaceutico.

Le principali complicazioni associate all’abuso di pregabalin sono coma, alterazione della coscienza, disorientamento, confusione e possono portare alla morte.

Di fronte all’aumento dei casi di abuso, dipendenza, uso improprio e prescrizioni falsificate, l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali (ANSM) ha limitato nel maggio 2021 le condizioni per prescrivere pregabalin, che ora sono limitate a sei mesi ed è oggetto di un provvedimento di sicurezza e manomissione. prescrizione a prova.

Due euro a compressa

Soprannominato il “la droga dei poveri” a causa del suo basso costo, viene regolarmente venduto dalle reti criminali urbane attive anche nella vendita illegale di sigarette e tabacco, secondo un comunicato stampa della Direzione generale delle dogane, datato 8 novembre.

Martedì 23 aprile, tre persone sono state incriminate e incarcerate a Marsiglia nell’ambito di un’indagine sul traffico internazionale di pregabalin dalla Grecia.

Farmaco “trasportati in aereo da passeggeri o con pacchi postali, sono stati rivenduti a Marsiglia per appropriazione indebita“, ha precisato l’accusa, precisando che l’importazione illegale è stimata in 288.911 pillole per un importo di 577.822 euro alla rivendita. Cioè un importo di 2 euro a compressa.

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