La partnership stabilita da Mauritania e Senegal nel campo dell’energia è “una leva di trasformazione per l’intera regione dell’Africa occidentale”, ha sottolineato ieri a Dakar il ministro senegalese dell’Energia, del petrolio e delle miniere, Birame Soulèye Diop.
“Questo partenariato energetico, basato sulla fiducia reciproca e sul rispetto reciproco degli interessi, non rappresenta solo una grande opportunità per le nostre rispettive economie, ma anche una leva di trasformazione per l’intera regione”, ha affermato Diop partecipando all’inaugurazione del il Forum Economico Senegal-Mauritania (Fesm) al quale ha preso parte l’Agenzia di Stampa Senegalese (Aps). Allude al desiderio espresso dal Senegal e dalla Mauritania di sfruttare congiuntamente le risorse di petrolio e gas situate su entrambi i lati del loro confine. Birame Soulèye Diop sembra parlare allo stesso tempo della cooperazione multilaterale portata avanti da decenni dalla Mauritania, dal Senegal e da altri paesi dell’Africa occidentale, nel quadro dell’Organizzazione per lo Sviluppo del Fiume Senegal (Omvs). L’Omvs produce energia elettrica sfruttando l’energia idraulica, a beneficio dei Paesi membri. “L’integrazione economica ai tempi della transizione energetica: il contributo del settore privato senegalese-mauritano” è il tema del Fesm.
Produrre ed esportare energia “competitiva e sostenibile” a basse emissioni di carbonio
L’energia è “molto più di una semplice risorsa economica”, ha sottolineato Birame Soulèye Diop, ritenendo che sia anche “motore di sviluppo, fattore di stabilità e strumento di coesione sociale”.
“La cooperazione tra Senegal e Mauritania, nello sfruttamento delle risorse di gas e petrolio, è il risultato di questa visione di un futuro condiviso, in cui la ricchezza naturale diventa una fonte di prosperità comune e non di rivalità”, ha affermato Diop. I due Paesi hanno deciso di sfruttare queste risorse in modo “responsabile e sostenibile”, garantendo che le aziende locali svolgano un ruolo “centrale” nel settore energetico, ha affermato. “Abbiamo l’opportunità unica di costruire insieme un settore petrolifero, del gas e minerario forte e inclusivo, che contribuirà alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro per i nostri cittadini”, ha assicurato il Ministro dell’Energia, del Petrolio e delle Miniere.
Lo sfruttamento degli idrocarburi dovrebbe consentire alle autorità dei due paesi di garantire ai loro compatrioti “un accesso universale all’energia a un prezzo accessibile”, ha affermato. Birame Soulèye Diop ritiene che il Fesm sia un “quadro ideale” affinché il settore privato senegalese e quello mauritano possano sostenere, con l’aiuto delle loro leggi e regolamenti, questa nuova industria del petrolio e del gas. “La nuova transizione energetica in corso ad alta velocità in tutto il mondo pone numerose sfide importanti per i nostri Paesi in via di sviluppo, ma presenta anche opportunità da cogliere”, ha sottolineato Mohamed Ould Mohamed Maalainine Ould Khaled, ministro dell’Energia e del Petrolio della Mauritania.
Secondo Ould Khaled, i due paesi devono sfruttare il loro potenziale in termini di energia eolica, solare e idraulica per produrre ed esportare energia a basse emissioni di carbonio “competitiva e sostenibile”.
Come ha già fatto il Senegal, la Mauritania si prepara ad approvare una legge dedicata al contenuto locale, affinché le imprese e la manodopera locale possano contribuire attivamente all’industria del petrolio e del gas – ha affermato partecipando al Fesm.
Secondo il ministro dell’Energia e del Petrolio, il disegno di legge già adottato dal governo sarà esaminato nel prossimo ottobre dai parlamentari mauritani.
