Il petrolio sale grazie al dollaro e ad una soglia tecnica

Il petrolio sale grazie al dollaro e ad una soglia tecnica
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I prezzi del petrolio si sono ripresi alla fine della sessione di giovedì, sfuggendo a un calo grazie a un periodo di debolezza del dollaro e al rimbalzo su una soglia tecnica. Il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord con consegna a giugno è salito dell’1,12%, chiudendo a 89,01 dollari. Il barile del americano West Texas Intermediate (WTI) con la stessa scadenza ha guadagnato lo 0,91%, a 83,57 dollari.

L’oro nero ha reagito innanzitutto alla crescita negli Stati Uniti nel primo trimestre, che si è attestata all’1,6% su base annua, ben al di sotto del 2,5% previsto dagli economisti. “Ciò ha innescato un movimento di avversione al rischio”ha spiegato John Kilduff di Again Capital. “L’economia è preoccupante, il che preoccupa anche per la domanda di petrolio”.

Per l’analista si tratta di un dato di scarsa crescita “conferma, in un certo senso, la debolezza mostrata dalla domanda di benzina (negli Stati Uniti, ndr) nelle ultime settimane”. I volumi di questo carburante consegnati al mercato americano, indicatore implicito della domanda, si sono contratti del 2,7% in una settimana e sono ora inferiori dell’11% rispetto al livello dell’anno scorso.

“Una soglia di sostegno”

Tuttavia, poco prima della chiusura, i prezzi sono risaliti, finendo, all’ultimo minuto, in verde. “82$ sembrano essere una soglia di supporto” per il WTI, ha commentato John Kilduff. Infatti, subito dopo essere sceso a 81,99 dollari, il barile ha registrato un rimbalzo tecnico, simile a quello di martedì. L’analista ritiene inoltre che la situazione geopolitica in Medio Oriente impedisca un brusco calo del prezzo dell’oro nero, anche se il clima si è allentato negli ultimi giorni.

“Il premio geopolitico non scomparirà del tutto da un giorno all’altro”, insiste. Per Bart Melek di TD Securities, il petrolio deve questa inversione di tendenza anche all’indebolimento del dollaro, sceso ai minimi delle ultime due settimane. L’analista ritiene inoltre che il rapporto settimanale contrastato dell’American Energy Information Agency (EIA) sia stato oggetto di diverse letture. Mentre alcuni hanno notato una mancanza di appetito per la benzina, altri hanno notato l’inaspettato calo delle scorte di greggio (-6,4 milioni di barili), ma anche il mantenimento della produzione americana a un livello leggermente inferiore al suo picco raggiunto all’inizio dell’anno solare .

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