Assassinio di Garéoult: l’imputato esprime rammarico

Assassinio di Garéoult: l’imputato esprime rammarico
Assassinio di Garéoult: l’imputato esprime rammarico
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A volte bisogna ripetere le cose a Serge Tixier. Alza la voce e parla ad alta voce nel microfono. Nonostante fosse sordo dall’orecchio sinistro, il 5 settembre 2021 il cinquantenne ha sentito André Malecki urlare contro sua figlia al telefono. Abbastanza per prendere sul serio le sue minacce e offrirsi di andargli incontro, “per scoprire cosa stava succedendo”.

Appuntamento mortale

L’incontro mortale è avvenuto sullo Chemin des Guines a Garéoult, luogo ben noto agli escursionisti. “ma anche tossicodipendenti” precisa il maggiore della gendarmeria della brigata di ricerca Brignoles che ha condotto le indagini.

È lì, alla fine di a discussione accesa durata pochi minutiche Serge Tixier ha pugnalato André Malecki 13 volte.

Processato da lunedì per omicidio davanti alla corte d’assise del Var a Draguignan, Serge Tixier ha subito presentato “le sue sincere condoglianze“alla famiglia della vittima.”Ci penso ogni giornoammette. Ogni sera. Ho una morte sulla coscienza per sempre.

Tuttavia, se nega di essere andato a trovare André Malecki per ucciderlo, non gli è mai venuto in mente di chiamare la polizia o di lasciar passare la rabbia della vittima nei confronti della figlia.

La rabbia è nata per un motivo banale: una coperta o un piumone appartenenti ad André e a quel qualcuno”un premio“durante un”serata“.

Coperta, piumone… Cocaina? L’indagine non è riuscita a stabilirlo, anche se questa droga e la ketamina sono state trovate nel sangue della vittima.

Lontano da queste considerazioni, Serge Tixier afferma di aver sentito André Malecki dire che “stava per prendere [sa] ragazza“. “Stava piangendo. Chi sarei stato come padre se non gli avessi chiesto spiegazioni?

Temendo di avere a che fare con diversi giovani, Serge Tixier ha afferrato un coltello da cucina con una lama di 16,5 cm. “Oggi possiamo linciare un vecchietto che ci chiede di fare meno rumore, quindi… mi sono detto che il coltello lo avrebbe calmato subito. Non avrei ucciso nessuno.

Inoltre, sostiene, solo dopo essere stato spinto da André Malecki ed essere caduto a terra, Serge Tixier ha afferrato il coltello, che nel frattempo gli era caduto dalla tasca posteriore dei pantaloni. Alla sua vista, André Malecki avrebbe visto rosso. Poi si è diretto verso il bagagliaio della sua macchina.

Per prendere anche il suo coltello, ritrovato durante la perquisizione? L’imputato ne è convinto. Dopo aver tentato invano di chiudere il bagagliaio, ha sferrato un primo colpo mentre la vittima aveva la mano nel bagagliaio. Ne seguiranno altri dodici.

“Quando hai un’arma, la usi sempre”

Ogni volta, chi sbaglia è colui che stabilisce il contattoil filosofo presidente Patrick Véron. Quando hai un’arma, la usi sempre…” – “Mia figlia era nel panico…” si giustifica pietosamente l’imputato.

Non dai numerosi SMS scambiati tra lei e la vittima nelle ore precedenti i fatti, ritiene il presidente. Una conversazione dapprima cordiale, poi sempre più vivace.

Puoi dire a chi mi ha preso la trapunta di restituirmelo? Sinceramente” scrive il quarantenne alle 12:21 “Voglio la mia roba e in fretta. Oppure è la polizia” invia verso le 17:30 “Chiamare la polizia non è un messaggio iper-minaccioso“mette la corte in prospettiva.

Subito dopo gli eventi, Serge Tixier non ha chiesto aiuto. Ma sua figlia.

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