Il Parlamento europeo riconosce la maternità surrogata come “traffico di esseri umani”

Il Parlamento europeo riconosce la maternità surrogata come “traffico di esseri umani”
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Laura van Lerberghe / Crediti fotografici: FREDERICK FLORIN / AFP
7:30, 25 aprile 2024modificato in

9:51, 25 aprile 2024

Il Parlamento Europeo ha votato in via definitiva sulla revisione della Direttiva sulla lotta alla tratta degli esseri umani. La nuova legge criminalizza il matrimonio forzato, l’adozione illegale e lo sfruttamento della maternità surrogata a livello europeo. Criminalizzare la GPA, cosa significa?

La Direttiva sulla lotta alla tratta di esseri umani stabilisce norme minime relative alla definizione di reati e sanzioni dal 2011. Il Parlamento europeo ha votato in via definitiva per rivedere questa Direttiva e ora criminalizza il matrimonio forzato, l’adozione illegale e lo sfruttamento della maternità surrogata (GPA).

Un reato a livello dell’Unione Europea

Lo sfruttamento della maternità surrogata (GPA) è ormai riconosciuto come un reato a livello dell’Unione Europea allo stesso modo della schiavitù o della prostituzione forzata, vale a dire un reato grave con una dimensione transfrontaliera. La Direttiva prende di mira in particolare le persone che costringono le donne a diventare madri surrogate o le ingannano per farle diventare madri surrogate. Saranno previste sanzioni soprattutto per le imprese che traggono profitto da questa pratica e che pertanto vengono giudicate colpevoli di questo traffico.

Gli Stati membri saranno tenuti a rispettare l’obiettivo fissato dalla direttiva ma potranno scegliere i mezzi per raggiungerlo. Questa nuova disposizione entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. I paesi avranno due anni per attuarlo.

Una “vittoria”, per il portavoce della Dichiarazione di Casablanca

Una “vittoria” per Olivia Maurel, portavoce della Dichiarazione di Casablanca, che ritiene che si tratti di “un passo avanti verso l’abolizione universale della maternità surrogata”. Secondo lei, “il testo finale resta complesso nella sua formulazione”, spiega a Europe 1 Matin. “Si tratta di maternità surrogata a fini di sfruttamento riproduttivo, ovviamente non era quello che volevamo inizialmente. All’inizio, quando furono proposti gli emendamenti, con François-Xavier Bellamy, avevamo proposto la maternità surrogata [sans la mention d’exploitation reproductive, ndlr]”.

Trattative “complicate” per arrivare al testo finale, riconosce Olivia Maurel, anche se alla fine è passato con 563 voti favorevoli, 7 contrari e 17 astensioni. “Non è una questione di destra o di sinistra, va oltre. Stiamo parlando di dignità umana, quindi non dovrebbero esserci divisioni politiche”, sottolinea la portavoce della Dichiarazione di Casablanca, lei stessa nata dalla GPA.

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