Gli infermieri potranno firmare i certificati di morte delle persone che muoiono a casa loro, come parte di un esperimento della durata di un anno

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Questa sperimentazione riguarda gli infermieri dipendenti e autonomi e si applicherà a tutto il territorio.

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Pubblicato il 25/04/2024 09:51

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Il ministro della Salute, Frédéric Valletoux, durante un’interrogazione al governo all’Assemblea nazionale, a Parigi, il 2 aprile 2024. (MIGUEL MEDINA/AFP)

“Gli infermieri potranno firmare, oltre ai medici, i certificati di morte delle circa 150mila persone che ogni anno muoiono in casa”ha annunciato il Ministro delegato alla Salute e alla Prevenzione https://twitter.com/fredvalletoux/status/1783380108490715538, giovedì 25 aprile. Lo stesso giorno è stato pubblicato un decreto sulla Gazzetta Ufficiale per consentirlo “sperimentazione per semplificare e riconoscere le competenze degli infermieri”. Anche il testo rimuove “la condizione volta a constatare preventivamente l’indisponibilità del medico”ha precisato Frédéric Valletoux.

L’esperimento durerà un anno, su tutto il territorio nazionale, e riguarderà sia gli infermieri dipendenti che quelli autonomi. Gli operatori sanitari devono avere almeno tre anni di esperienza e seguire una formazione specifica, già ricevuta da 1.217 di loro, per esercitare questa nuova competenza.

“L’obiettivo di questo esperimento è valutare la fattibilità e l’accettabilità da parte degli infermieri di stabilire certificati di morte, nonché di ridurre i tempi per le famiglie prima di una possibile generalizzazione”, spiega Frédéric Valletoux. Lo ha ricordato il ministro “Alcune famiglie spesso affrontano lunghi tempi di attesa prima di ottenere il certificato medico di morte che consenta l’inizio delle pratiche funebri, mentre devono affrontare il lutto dei propri cari”. Con questo provvedimento il governo spera “affidarsi alle competenze e alla presenza degli infermieri su tutto il territorio nazionale” E “liberare tempo medico” migliorare “accesso alle cure nei territori”.

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