Qual è la dichiarazione di politica generale che Michel Barnier dovrà rilasciare martedì? – Liberazione

Qual è la dichiarazione di politica generale che Michel Barnier dovrà rilasciare martedì? – Liberazione
Qual è la dichiarazione di politica generale che Michel Barnier dovrà rilasciare martedì? – Liberazione
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Michel Barnier va al nocciolo della questione. Per la prima volta, martedì 1° ottobre, il primo ministro affronterà i deputati, davanti ai quali farà alle 15 la sua dichiarazione di politica generale. Un discorso che permetterà di vedere più chiaramente le intenzioni dell’ex commissario europeo, privato della maggioranza, minacciata di censura dalla sinistra e tenuta sotto tiro da un Raggruppamento Nazionale il cui sostegno è essenziale per la sopravvivenza del governo. Spiegazioni pratiche.

Qual è la dichiarazione di politica generale?

La dichiarazione di politica generale è il discorso con cui il Primo Ministro espone il suo progetto politico e il suo programma dopo la formazione del suo governo. Questa parola è menzionata dalla Costituzione della Quinta Repubblica, ma non è obbligatoria. “Il Primo Ministro, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, impegna davanti all’Assemblea nazionale la responsabilità del governo sul suo programma o eventualmente su una dichiarazione di politica generale”, prevede solo la Legge fondamentale, all’articolo 49. La dichiarazione di politica generale è tuttavia diventata, con gli anni, una consuetudine repubblicana, perché i nuovi Primi Ministri la concordano sistematicamente al loro arrivo a Matignon.

Chi rilascia la dichiarazione di politica generale?

All’Assemblea Nazionale, facile: è il Primo Ministro. Ma davanti al Senato la cosa è un po’ meno scontata. Là “governate”, indica il sito web del governo, “vuole che quando il Primo Ministro presenterà la sua dichiarazione di politica generale all’Assemblea nazionale, questa venga letta contemporaneamente dalla tribuna del Senato da un altro membro del governo”. Così il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, ha pronunciato contemporaneamente, al Palazzo del Lussemburgo, i discorsi di Elisabeth Borne e Gabriel Attal.

Nell’ordinanza del protocollo, l’ex deputato dell’Eure era allora il numero 2 del governo. Un grado ora occupato dal ministro della Giustizia, Didier Migaud, a cui potrebbe quindi essere chiesto di ripetere davanti ai senatori la dichiarazione di politica generale di Michel Barnier. Questa dichiarazione politica simultanea non impedisce al Primo Ministro di parlare più tardi davanti al Senato. Lo avevano fatto, ad esempio, Elisabeth Borne e Gabriel Attal, quest’ultimo il giorno dopo la sua dichiarazione davanti all’Assemblea, il suo predecessore il pomeriggio stesso.

Il Primo Ministro dovrebbe sottoporsi ad un voto di fiducia durante la sua dichiarazione di politica generale?

No, non è obbligatorio. Tradizionalmente, i primi ministri richiedono un voto di fiducia, che responsabilizza il loro governo e li costringe a dimettersi in caso di rifiuto. È stato, ad esempio, il caso di Edouard Philippe e Jean Castex durante il primo mandato quinquennale di Emmanuel Macron. Ma tale procedura è troppo rischiosa se il Primo Ministro non dispone della maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale. Elisabeth Borne e Gabriel Attal si erano quindi arresi al loro arrivo a Matignon, come il socialista Michel Rocard nel 1988. E Michel Barnier, che non dispone nemmeno della maggioranza relativa, farà lo stesso martedì, come ha confermato il suo entourage nel giorno della Lunedi.

Aggiornamento : questo lunedì 30 settembre alle 16,30, con l’informazione che Michel Barnier non chiederà il voto di fiducia.

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