Primo affare al cinema: perché vedere questo film con Noée Abita giovane avvocatessa? – Notizie sul cinema

Primo affare al cinema: perché vedere questo film con Noée Abita giovane avvocatessa? – Notizie sul cinema
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“Première Affairs” è un primo lungometraggio, diretto da Victoria Musiedlak, e portato avanti da Noée Abita, molto adatta nel ruolo di un giovane avvocato catapultato da un giorno all’altro in un caso complesso. Un dramma denso e avvincente, al cinema.

Di cosa si tratta ?

Giovane avvocato neolaureato, Nora si sente come se non avesse sperimentato nulla quando si ritrova coinvolta nel suo primo procedimento penale. Dal suo primo fermo di polizia alla sua formazione, Nora scopre la crudeltà del mondo che la circonda, sia nella sua vita privata che professionale. Trascinata dalla frenesia della sua nuova vita, commette numerosi errori e arriva a mettere in discussione le sue scelte.

Tra le uscite di questo mercoledì, da non perdere questo primo lungometraggio, di Victoria Musiedlak, con Noée Abita e Anders Danielsen Lie. È sia un film di prova che un ritratto accattivante di una donna. Noée Abita, vista in particolare in Ava, Le Grand Bain, Slalom e Les Passagers de la Nuit, ti impressionerà in questo ruolo complesso.

Un ruolo denso e complesso

“È un personaggio con una certa fragilità, una mancanza di fiducia nell’imporsi, ma nonostante tutto molto spericolato“, ci ha detto Noée Abita, al Festival del cinema francofono di Angoulême dove l’abbiamo incontrata. Il suo personaggio si ritrova catapultato in un universo brutale e dovrà evolversi professionalmente, e a livello intimo, per affrontare le sfide e le prove della vita.

Il film è come un viaggio iniziatico. Come riassume giustamente il regista, lui “si occupa dell’intimo, e l’intimo è ambiguo, ambivalente, complicato. Anche nella vita le persone mentono, hanno una facciata.“Lo scenario risulta essere denso e complesso, e molto ben documentato sull’ambiente che raffigura.

Un tuffo in una professione

Per prepararsi a questo ruolo, Noée Abita ci ha spiegato di aver guardato moltissimi film. “Ce ne sono due in particolare che ricordo, che mi sono piaciuti molto, lo erano Fatti vari di Raymond Depardon. e un altro, un documentario su una giovane donna in prigione, In battaglia di Eva Duchemin. Erano davvero sensazioni, emozioni, mondi, un’atmosfera che poteva aiutarmi. E poi ho parlato molto con il regista che ha portato avanti una grandissima indagine nel campo della giustizia.”

La vicenda Première descrive una professione con grande accuratezza e dettaglio, concentrandosi sulla vita più intima di questo personaggio. Questo avvocato si ritrova da un giorno all’altro coinvolto in un caso difficile.

Ho dovuto fare molto lavoro di documentazione prima di scrivere. Ho letto molti verbali delle audizioni: una miniera d’oro per uno sceneggiatore, specifica Victoria Musiedlak nella cartella stampa del film. I verbali mi riportarono alla psicoanalisi: tutta la vita di una persona è stesa su carta. Segreti, messaggi, orari, tutto ciò che avrebbe voluto nascondere riaffiora. Gli orari di ascolto e di parola vengono comunicati, così come le pause, come dallo psichiatra. E, come per i lacaniani, l’intervista si conclude con una frase chiave: “Pensateci, ci vediamo dopo”. Mi è davvero piaciuto.”

E aggiunse: “Ho seguito anche i processi d’assise ed è stato interessante vedere che anche i colpevoli dei crimini peggiori hanno, quando parlano di sé, un aspetto umano e toccante. E poi ho conosciuto tanti avvocati che mi hanno raccontato il loro inizio difficile. Lo stress di un primo fermo di polizia, i lapsus nervosi, il primo incontro con un assassino, il vestito fradicio durante la prima apparizione… È un lavoro in cui stress e adrenalina si mescolano.“Victoria Musiedlak getta uno sguardo preciso e affascinante su questo ambiente.

First Affair di Victoria Musiedlak, con Noée Abita e Anders Danielsen Lie, è attualmente nelle sale cinematografiche.

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