Jared Kushner, genero ed ex consigliere senior di Donald Trump, ha parlato della situazione in Medio Oriente dopo l’assassinio del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah da parte di Israele. In un raro commento pubblico, Kushner ha respinto le richieste di cessate il fuoco lanciate dall’amministrazione Biden e ha sottolineato la necessità che Israele continui la sua offensiva. “Chiunque chieda un cessate il fuoco nel nord ha torto. Per Israele non si può tornare indietro. Ora non possono permettersi di non portare a termine il lavoro e di non smantellare completamente l’arsenale che è stato loro puntato. Non avranno mai un’altra possibilità”, ha twittato Kushner.
Ha definito il 27 settembre, data dell’eliminazione di Nasrallah, “il giorno più importante in Medio Oriente dalla svolta degli Accordi di Abramo”. Kushner ha sostenuto che l’Iran è ora “totalmente esposto” e che Hezbollah ha a lungo servito come “arma carica puntata contro Israele” per scoraggiare gli attacchi agli impianti nucleari iraniani.
“Israele si ritrova ora con la minaccia proveniente da Gaza in gran parte neutralizzata e con l’opportunità di neutralizzare Hezbollah a nord”, ha continuato. “Non sfruttare appieno questa opportunità per neutralizzare la minaccia è irresponsabile”. L’ex consigliere ha invitato gli Stati Uniti a sostenere Israele in questo sforzo: “La decisione giusta per l’America adesso sarebbe quella di dire a Israele di finire il lavoro. Questo è atteso da tempo. E non è solo una battaglia di Israele”, aggiungendo che Hezbollah ha sulle mani il sangue di centinaia di americani.
A queste dichiarazioni hanno fatto rapidamente eco altre influenti figure pro-Trump, tra cui l’ex ambasciatore in Israele David Friedman e il senatore del Wyoming John Barrosso. Sebbene Kushner abbia affermato di non avere intenzione di tornare alla Casa Bianca se suo suocero verrà rieletto, la sua voce ha ancora peso tra i sostenitori di Trump.
