Lucie Castets torna ai suoi commenti: Notizie

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Ex candidata del Nuovo Fronte Popolare di Matignon, Lucie Castets non è stata unanime, anche nel suo stesso campo politico, con le sue dichiarazioni sulla regolarizzazione di “tutti gli immigrati privi di documenti”. In un’intervista a Libération, ammette di aver avuto “un’espressione troppo veloce”.

Il 24 settembre sul set di BFMTV, Lucie Castets ha dichiarato “piuttosto favorevole” alla concessione dei documenti per tutti i candidati, indipendentemente dalla loro situazione professionale. Se queste osservazioni avevano naturalmente fatto il salto giusto, alcuni all’interno della coalizione di sinistra del Nuovo Fronte Popolare, in nome della quale Castets si candidava per Matignon , hanno stretto i denti.Non sono d’accordo con questa posizione che non è la nostra“, ha dichiarato il primo segretario del PS, Olivier Faure, ripreso dall’Huffington Post. Un’altra personalità socialista a reagire, il deputato Jérôme Guedj, che ha ammesso su Franceinfo: “Ha fatto un casino, succede. Non è nemmeno nel programma NFP“. Programma che prevedeva infatti di “facilitare l’accesso ai visti” e di “regolarizzare lavoratori, studenti, genitori degli scolari”.

Il lavoro non dovrebbe essere “l’unico criterio”

In un’intervista a Libération del 27 settembre, Lucie Castets ritorna sui suoi commenti e spiega: “Sul set non mi è stato davvero permesso di sviluppare un pensiero che andasse oltre il binario “tutto o non tutto”, e mi sono lasciato intrappolare in quel dibattito.“, si giustifica. Sulla questione delle regolarizzazioni dice di non volere”prendere il lavoro come unico criterio“. Spiegando: “Ad esempio ci sono persone già presenti sul territorio da decenni che hanno costruito la propria vita e che devono poter essere regolarizzate. Ma non dico di tutti. Non può essere automatico. Dobbiamo mantenere criteri come il tempo trascorso in Francia, la scolarizzazione dei figli, la situazione familiare, ecc.“, spiega. Mentre infuria il dibattito sugli “Obblighi di lasciare il territorio francese” (OQTF) dopo lo stupro e l’omicidio della giovane filippina, Lucie Castets precisa: “Se una persona soggetta all’OQTF è già stata condannata per reati gravi, non dovrebbe essere soggetta a regolarizzazione“.

pubblicato il 28 settembre alle 16:05, Sabrina Guintini, 6Medias

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