Il contratto è stato firmato venerdì 27 settembre: l’impianto di incenerimento di Saint-Pantaléon-de-Larche sarà demolito e sostituito, a pochi metri di distanza, da un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti. Il progetto guidato da Véolia deve fornire energia a 9.000 case.
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Quasi 80.000 tonnellate di rifiuti trattati ogni anno, 9.000 case fornite di energia… È un grande progetto appena presentato per la Corrèze. Non parliamo più di un inceneritore, ma di un impianto di recupero energetico.
Un contratto strategico per i prossimi 25 anni, del valore di 110 milioni di euro, è stato firmato tra la società Véolia e il Sindacato del trasporto e del trattamento dei rifiuti domestici di Corrèze, presieduto da Frédéric Soulier, sindaco di Brive.
Per lui si tratta di sostituire l’attuale fabbrica costruita nel 1972 e divenuta obsoleta, ma anche di cambiare epoca: “Siamo in un’economia industriale totalmente diversa (…). Dobbiamo avere uno strumento “sicuro” che risponda alla salute e alla sicurezza”.
Siamo in un bellissimo strumento di produzione industriale.
Sindaco di Brive
Olivier Houel, direttore del gruppo Véolia, precisa: “50 anni fa producevamo energia per venderla frammentariamente. Oggi, il 100% dell’energia che produciamo viene recuperata, rivenduta nelle reti di riscaldamento urbano o agli industriali, come Blédina”.
La prima pietra del nuovo stabilimento sarà posta nel 2026 per la messa in funzione nel 2028.