Una notte di caos in Libano sotto i raid aerei israeliani

Una notte di caos in Libano sotto i raid aerei israeliani
Una notte di caos in Libano sotto i raid aerei israeliani
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Bombardamenti, ancora e ancora, per ore. Da ieri pomeriggio Israele sorvola il Libano con i suoi aerei e colpisce incessantemente le posizioni di Hezbollah. Ad essere particolarmente presi di mira sono i sobborghi meridionali di Beirut, roccaforte delle milizie islamiste. Ieri è stato colpito anche il quartier generale di Hezbollah, ma al momento non è noto se il leader del movimento Hassan Nasrallah sia ancora vivo.

In reazione alle dichiarazioni di ieri di Benyamin Netanyahu davanti alle Nazioni Unite, nelle quali aveva promesso che Israele avrebbe spazzato via ogni idea di tregua, il capo della diplomazia europea Josep Borrell ha deplorato che “nessuno”, nemmeno gli Stati Uniti Gli Stati non possono “fermare” Benjamin Netanyahu nelle sue guerre. A Washington, inoltre, ieri sera, Joe Biden si è detto pronto ad “aggiustare” la presenza militare americana in Medio Oriente, mettendo in guardia, ancora una volta, dal rischio di una conflagrazione regionale. Il che è lungi dall’aumentare la pressione sull’alleato israeliano.

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In Francia e nel mondo, approfittiamo questo sabato della Giornata mondiale dell’aborto per ricordare alle persone che questa rimane una lotta quotidiana. In 21 paesi del mondo l’interruzione volontaria della gravidanza è ancora severamente vietata. E in molti Stati l’accesso all’aborto è ancora limitato a situazioni di stupro, rischi per la madre o gravi malformazioni del feto. Ciò è particolarmente vero in America Latina dove, secondo l’OMS, l’83% delle donne vive in paesi in cui l’accesso all’aborto è limitato, come spiega Margaux Brenac, della ONG IPAS con sede in Messico. .

Questo fine settimana si riunisce una parte dell’opposizione di sinistra, l’ala dei socialdemocratici e degli ecologisti, escluso il Nuovo Fronte Popolare. Tutti si ritrovano a Bram, nell’Aude, durante gli “Incontri della Sinistra”. Un incontro organizzato da 4 anni dalla presidente socialista della regione dell’Occitania, Carole Delga, per riunire le forze di sinistra SENZA France Insoumise attorno ad una linea di unione. Così, come ogni anno, non sarà presente il primo segretario del PS Olivier Faure.

Giocatori interdetti dal gioco online, esclusi perché accusati di barare, senza preavviso o spiegazione… Questo è ciò che denunciano con il sostegno di UFC-Que Choisir. Per loro, l’editore di videogiochi Activision, in particolare del famosissimo gioco Call of Duty, sta effettuando divieti abusivi nei confronti dei giocatori. Sono state quindi presentate due denunce contro il colosso americano per pratiche commerciali ingannevoli, raggiro e obsolescenza programmata.

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