Violenza sui minori: qual è la “scusa della minoranza” per la quale Gabriel Attal si dice pronto ad aprire il dibattito

Violenza sui minori: qual è la “scusa della minoranza” per la quale Gabriel Attal si dice pronto ad aprire il dibattito
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l’essenziale
Il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti “aprirà il dibattito” per vedere se le attenuazioni alla “scusa della minoranza” sono “possibili e auspicabili”, ha annunciato giovedì Gabriel Attal. Questo principio giuridico fa sì che un minore sia punito meno severamente di un adulto. Spiegazioni.

Per il suo centesimo giorno a Matignon, Gabriel Attal si è recato giovedì 18 aprile a Viry-Châtillon, dove all’inizio del mese è avvenuto l’assassinio di uno scolaretto, per il quale sono state incriminate quattro persone, tra cui tre minorenni. Il Primo Ministro ha così annunciato l’avvio di una serie di progetti di riforma della giustizia minorile. Uno di questi riguarda una possibile “mitigazione” della “scusa della minoranza”. Questo principio giuridico fa sì che un minore sia punito meno severamente di un adulto.

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Cosa dice la legge

Applicabile ai minori dai 13 ai 17 anni compresi, la scusa della minoranza è un principio giuridico secondo il quale un minore viene punito meno severamente di un adulto. Pertanto, secondo la legge, “il tribunale dei minori e il tribunale dei minorenni non possono imporre una pena detentiva superiore alla metà della pena inflitta”. Se la pena prevista è l’ergastolo, il minore di età superiore ai 13 anni non può essere condannato a più di venti anni di reclusione.

Il Codice di giustizia penale minorile (CJPM) ritiene che una persona di età inferiore a 13 anni non sia penalmente responsabile.

Quando potrà essere revocata la scusa della minoranza?

L’eccezione di minoranza può essere revocata solo per i minorenni di 16 e 17 anni, con una decisione precisamente motivata in diritto e in fatto, che dipende dalle circostanze dell’atto e dalla personalità del minore. Tali prelievi sono estremamente rari: dal 1945 ce ne sono stati solo due. Per Patrick Dils, nel 1989, condannato all’ergastolo per aver ucciso due bambini quando aveva 16 anni. È stato scagionato e graziato dopo 15 anni dietro le sbarre. E per Mathieu M., condannato all’ergastolo nel 2014 per lo stupro e l’omicidio di una studentessa. La giuria ha ritenuto che l’imputato, uno stupratore recidivo, fosse particolarmente pericoloso.

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