“Marc Poulin si è fatto tatuare la sua città sul cuore”

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Secondo sua figlia Marie-Claude Poulin, Marc Poulin è morto improvvisamente senza dolore nel sonno. Il personale medico lo ha scoperto senza vita intorno a mezzanotte.

Recentemente l’ex sindaco ha dovuto farsi asportare il mignolo del piede destro. Durante la convalescenza presso la residenza Sainte-Marguerite, i medici constatarono che la guarigione non avveniva così rapidamente come previsto. Sospettavano una cattiva circolazione nelle gambe e recentemente stavano indagando su questa possibilità.

“Quella notte ciò che accadde fu che un piccolo coagulo gli entrò nei polmoni. Ha avuto un’embolia polmonare”, spiega la signora Poulin La Tribuna a giorno dopo la morte.

Sua figlia ricorda anche che Marc Poulin viveva con il diabete di tipo 2 e ha subito due attacchi di cuore in 15 giorni nel 2014.

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L’ex sindaco di Magog, Marc Poulin. (Frédéric Côté/Archives La Tribune)

Etica del lavoro impeccabile

La parola “lavorare” ricorre costantemente quando Marie-Claude Poulin vuole descrivere suo padre. “Mio padre si alzava alle 4 del mattino e leggeva tutti i giornali. Stava osservando cosa stava succedendo nella regione. […] Partì con le lamentele dei cittadini e girò la città. È tornato in ufficio intorno alle 8 del mattino e ha chiamato la squadra per spiegare loro i problemi. Non aveva paura di scendere in campo e di stare vicino alla gente”.

Per un periodo, Marc Poulin ha ricoperto contemporaneamente anche la carica di sindaco e di direttore generale. “Non contava le sue ore”, dice sua figlia.

“Era molto valoroso. Non aveva paura di affrontare la musica. Di fronte ai grandi problemi di Magog, non si è mai tirato indietro”.

— Marie-Claude Poulin

Secondo la figlia, però, la sua più grande risorsa come sindaco resta la capacità di ascolto. Aveva sempre tempo per parlare con i suoi cittadini e consiglieri ed era capace di concedere quando un’idea era migliore della sua. “Mio padre ci ha trasmesso grandi valori. Trattare sempre le persone con il cuore. Aiutare le persone a trovare il proprio posto nella società”.

“Vorrei che la gente ricordasse che aveva a cuore la città di Magog e i cittadini che la abitano. Sono venuti prima di tutto”, testimonia Marie-Claude Poulin.

Un sindaco vicino alla gente

Anche se l’attuale sindaco di Magog Nathalie Pelletier non ha mai lavorato nella sua amministrazione, afferma che il sindaco ha “segnato la storia di Magog”. “Ho la sensazione che tra la popolazione le persone siano davvero toccate da questa morte”, dice.

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Il sindaco di Magog Nathalie Pelletier (Jessica Garneau/Archivio La Tribune)

“Era un sindaco schietto. Molto vicino alla popolazione. Aveva un grande attaccamento al distretto dei Weavers”.

Nella sua intervista, il sindaco si prende il tempo di elencare diverse questioni che hanno caratterizzato i suoi mandati. Tra questi ricordiamo il raggruppamento comunale di Omerville, il Cantone di Magog e il Comune di Magog, la politica familiare, la gestione delle chiusure di fabbriche, l’avvio delle procedure per Magog Technopole e il torneo di golf.

Ma il progetto più significativo è stato senza dubbio quello della biblioteca arrivata al referendum, questione che Marc Poulin ha difeso durante tutto il processo.

“Era lì per le giuste ragioni. Per le persone e per la loro città. Aveva la sua città tatuata sul cuore”.

— Nathalie Pelletier, sindaco di Magog

Anche il consigliere comunale del distretto 8, Jacques Laurendeau, ha reagito alla morte del sindaco. Ha lavorato con Marc Poulin durante due mandati.

“Era un buon padre di famiglia. Un ragazzo vicino alla gente. […] Era qualcuno che si dedicava al 200%”, dice.

“Marc era un pugno di ferro in un guanto di velluto. Aveva un lato paterno in cui voleva assicurarsi che tutti stessero bene. Ogni cittadino era importante per lui”.

— Jacques Laurendeau, consigliere comunale

Alla domanda su cosa ricorda della sua collaborazione con Marc Poulin, Laurendeau ha una risposta molto chiara. “Il suo lato umano, questo è quello che ricorderò.”

Omaggio in arrivo

Mercoledì mattina anche la città di Magog ha abbassato le sue bandiere a mezz’asta davanti al municipio.

In un comunicato stampa, il Comune sostiene che si tratta di un gesto simbolico in omaggio ad un uomo impegnato da 20 anni nella politica comunale.

Magog conferma inoltre che il nome di Marc Poulin sarà aggiunto alla banca dei toponimi della città con l’obiettivo di designare un giorno un luogo a suo nome.

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