A cura di Le Nouvel Obs con AFP
pubblicato su 29 marzo 2024 alle 12:41
Accesso libero
Facebook Twitter E-mail Copia link
mandare
Il gruppo farmaceutico giapponese Kobayashi Pharmaceutical ha annunciato venerdì 29 marzo che stava indagando su un quinto decesso potenzialmente legato ad alcuni dei suoi integratori alimentari anti-colesterolo contenenti riso rosso fermentato, al centro di un vasto scandalo sanitario nel paese.
Il numero delle persone ricoverate in ospedale in Giappone in relazione a questo caso è salito a 114, ha dichiarato il gruppo in una conferenza stampa. I pazienti soffrono in particolare di insufficienza renale.
Giovedì i media locali hanno riportato anche un caso di ricovero ospedaliero a Taiwan, anch’esso potenzialmente legato agli integratori alimentari della Kobayashi Pharmaceutical. Se questo collegamento fosse confermato, si tratterebbe del primo caso noto fuori dal Giappone.
Un’indagine ancora in corso
“Mi scuso profondamente per la grande ansia che abbiamo causato” ha detto venerdì il presidente di questo gruppo familiare, Akihiro Kobayashi, inchinandosi davanti alle telecamere insieme ad altri dirigenti della sua azienda in segno di contrizione.
Leggi anche
Integratori alimentari: come i francesi prendono la pillola
Abbonato
Leggi più tardi
Ha anche detto ” rimpiangere “ che l’azienda ha comunicato l’argomento solo alla fine della settimana scorsa, avviando il richiamo di tre gamme di prodotti in questione, nonostante avesse ricevuto una prima segnalazione da parte di un medico il 15 gennaio.
La Kobayashi Pharmaceutical e le autorità sanitarie giapponesi stanno ancora lavorando per identificare quale sostanza nel riso rosso fermentato (chiamata “Beni Koji”) gli integratori alimentari in questione potrebbero essere la causa dei ricoveri e dei decessi segnalati.
Diversi prodotti richiamati
Anche questo gruppo di Osaka (Giappone occidentale) ha dichiarato venerdì di voler risarcire le persone che soffrono di effetti collaterali o sono ricoverate in ospedale dopo aver consumato i suoi integratori alimentari.
L’azienda ha ammesso questa settimana di aver fornito il suo riso rosso fermentato anche a una cinquantina di altre aziende in Giappone, oltre a due aziende a Taiwan.
Per precauzione, molte di queste aziende hanno a loro volta emesso richiami dei propri prodotti contenenti questo lievito, come sakè frizzante, condimenti per insalata o pasta di soia fermentata (“miso”).
A cura di Le Nouvel Obs con AFP