“Donald e gli Stati Uniti hanno qualcosa di cui preoccuparsi”, scherza un utente di Internet. “Completamente inutile e stupido”, ribatte un altro. Dal suo lancio questo giovedì, Lucie, un’intelligenza artificiale generativa francese sostenuta dallo Stato, è stata oggetto di numerose critiche sui social network. Ciò è dovuto, in particolare, alle sue risposte spesso incerte a domande semplici.
Creata dalla società francese di editoria di software Linagora, in collaborazione in particolare con il CNRS e con il supporto del Segretariato Generale per gli Investimenti, Lucie è un’intelligenza artificiale generativa che si basa su raccolte di dati di formazione etica, che rispettano le normative europee.
Il suo obiettivo? Diventa un’intelligenza artificiale generativa paragonabile ai famosi ChatGPT, Grok o Gemini, conforme alle regole dell’UE, sovrana, francese e aperta. Questa piattaforma mira addirittura ad essere “adattata al mondo dell’istruzione nel 2025”, indica l’orientamento generale dell’istruzione scolastica su X.
Problema: la sua prima versione, resa disponibile questo giovedì, è tutt’altro che affidabile. Così, quando un utente di Internet chiede a Lucie di eseguire un semplice calcolo (5 (3 + 2)), la piattaforma le dà la risposta sbagliata… Per due volte, rispondendo “17”, poi “50”. Quando gli chiede quante “r” sono presenti nella parola inglese “strawberry”, risponde “solo una”, invece di tre.
“Un modello imperfetto”
Un altro utente ha chiesto all’interfaccia quale fosse il peso di un buco nel formaggio groviera. Prendendo sul serio la domanda, Lucie ha risposto… “dai 10 ai 20 g circa”. Stesso problema quando un internauta le chiede la definizione di uova di mucca: Lucie fornisce una risposta quasi seria, elogiando i benefici di questo alimento… Che non esiste.
Di fronte alle critiche, l’IA ha dovuto chiuderne temporaneamente l’accesso, poiché i suoi creatori hanno deplorato “troppi messaggi che distorcono il lavoro, gli investimenti dei nostri team e le nostre ambizioni”.
I gestori della piattaforma hanno tenuto a sottolineare, sul loro sito, che il loro progetto “è soprattutto un progetto di ricerca accademica volto a dimostrare la capacità di sviluppare beni comuni digitali dell’intelligenza artificiale generativa in Francia e in Europa”, e che il suo utilizzo in un contesto educativo è attualmente “prematuro”.
“Le risposte generate non sono quindi garantite e potrebbero contenere parzialità o errori”, insistono i suoi ideatori, che sottolineano che il progetto è ancora nella sua fase iniziale. “LUCIE è certamente un modello imperfetto, ma è un primo passo su una lunga strada verso la costruzione di un’intelligenza artificiale generativa trasparente, sovrana e utile per la società”, continuano.