Alcuni esami sanitari sono così temuti che molte persone li evitano. Tuttavia, questo test è essenziale per ridurre notevolmente il rischio di un certo cancro.
Ogni anno in Francia migliaia di donne scoprono di avere un cancro al collo dell’utero. Nel 2023 sono stati diagnosticati 3.100 nuovi casi. Tuttavia, questo cancro potrebbe essere ulteriormente combattuto e quasi debellato se tutte le donne fossero sottoposte a screening sufficientemente regolare.
Anche lo screening del cancro della cervice fa parte di un programma organizzato e gratuito: tutte le donne dai 25 ai 65 anni devono visitare regolarmente un ginecologo, un medico o un’ostetrica per eseguire un tampone cervicale. dell’utero. Tuttavia, secondo il National Cancer Institute, “più del 40% delle donne sottoposte allo screening non lo fa, o non lo fa regolarmente”. I motivi sono numerosi: paura, imbarazzo, difficoltà a trovare un operatore sanitario, ecc.
Quindi, per superare questa riluttanza del paziente, è possibile eseguire questo test da soli. Concretamente, in alcuni laboratori sono disponibili kit di campionamento, su prescrizione. Una volta guarito, il test potrà essere effettuato direttamente in laboratorio oppure a domicilio. Si tratta di prelevare cellule dalle pareti della vagina con un tampone, che dovranno poi essere analizzate in laboratorio prima di ottenere i risultati. Se il test risulta negativo, non c’è nulla da fare fino ai successivi cinque anni. In caso di test positivo, invece, sarà necessario il classico tampone.
L’autoprelievo è affidabile: lo raccomanda l’Alta Autorità della Sanità, che stimava nel 2019 che lo screening del cancro della cervice “può essere effettuato anche utilizzando un autoprelievo vaginale (APV). La VPA deve essere offerta, a partire dai 30 anni, alle donne non sottoposte a screening o non sufficientemente sottoposte a screening.
L’auto-screening è quindi consigliato solo a partire dai 30 anni. I primi strisci effettuati a partire dai 25 anni – due test a distanza di un anno l’uno dall’altro, poi ogni tre anni se i risultati sono normali – devono quindi essere eseguiti da un operatore sanitario. Inoltre, in alcuni casi non è possibile eseguire l’autoprelievo: ciclo mestruale, infezione vaginale, gravidanza, storia di strisci anomali.
Che si tratti di un professionista sanitario o di un autotest, è essenziale effettuare questo screening. Permette di “identificare abbastanza precocemente le lesioni precancerose, di monitorarle o trattarle, e quindi di prevenire la comparsa del cancro”, ricorda il National Cancer Institute.
È inoltre preferibile rivolgersi a un operatore sanitario perché questo screening del cancro della cervice è anche un’opportunità per identificare eventuali problemi ginecologici, poiché in genere si effettuano un esame vaginale e una palpazione del seno contemporaneamente. tempo. È quindi un appuntamento da non perdere per prendersi cura della propria salute.