vincitore del contributo scientifico della Fondazione Médéric Alzheimer

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La malattia di Alzheimer colpisce la memoria, una facoltà mentale essenziale che consente il “saper fare” e il “saper fare”. Tuttavia, alcune risorse vengono preservate all’inizio della patologia: le reti funzionali associate alle capacità motorie rimangono intatte in uno stadio moderato della malattia.

Il progetto si basa sull’idea che l’apprendimento in mobilità rende l’apprendimento più resistente all’oblio. Questo studio chiederà alle persone all’inizio della malattia di guardare video che mostrano azioni quotidiane, come bere un bicchiere d’acqua, stendere il bucato o assumere farmaci.
Di fronte a questi video le persone avranno tre opzioni:

  • Basta guardare i video
  • Immagina di eseguire le azioni mostrate
  • Esegui le azioni mostrate

Ci si aspetta che le azioni compiute siano ricordate meglio di altre. Se ciò sarà dimostrato, si potrà affermare che, per compiti essenziali alla vita indipendente, l’apprendimento può essere promosso e migliorato mobilitando il corpo.
La giuria ha sottolineato l’interesse di questo progetto che pone l’accento sull’apprendimento attraverso il corpo e i gesti. L’argomento è significativo e ha un grande potenziale per applicazioni pratiche, sia nelle istituzioni che a casa.
Il finanziamento di 35.000 euro ricevuto dal Laboratorio di Psicologia e NeuroCognizione (LPNC) dell’Università di Grenoble consentirà di finalizzare lo studio per la pubblicazione, completare il lavoro di tesi e diffondere l’intervento a casa.
Fin dalla sua creazione, la ricerca nel campo delle scienze umane e sociali (SHS) e della sanità pubblica fa parte del DNA della Fondazione. Sono oltre 100 i giovani ricercatori sostenuti attraverso premi, borse di studio e donazioni, per un importo complessivo di oltre un milione di euro.
« La ricerca nelle scienze umane e sociali è la parente povera della ricerca, anche se è essenziale per migliorare la conoscenza della malattia di Alzheimer e la vita quotidiana dei malati e dei loro cari. La Fondazione desidera incoraggiare i giovani ricercatori a impegnarsi in attività di dottorato legate alla malattia di Alzheimer e promuovere la loro ricerca » conclude, da parte sua, Christine Tabuenca, direttrice generale della Fondazione Médéric Alzheimer.

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