L’ESSENZIALE
- Il trattamento con nanoparticelle, combinato con la terapia della luce, ha invertito i sintomi della malattia di Parkinson nei topi.
- Dopo il trattamento, i roditori si muovevano quasi quanto i topi non malati.
- Il tessuto cerebrale dei topi, analizzato dai ricercatori, ha mostrato la riparazione dei neuroni e una riduzione dei grumi di proteine tossiche.
In Francia, 272.500 persone soffrono del morbo di Parkinson e ogni anno si contano 25.000 nuovi casi, secondo il rapporto Ministero del Lavoro, della Salute, della Solidarietà e della Famiglia. Questa patologia neurodegenerativa è caratterizzata dalla distruzione di alcuni neuroni nel cervello e dall’accumulo di grumi proteici tossici per le cellule nervose.
Nanoparticelle combinate con la terapia della luce
Le persone che ne soffrono presentano tre sintomi motori principali: acinesia (lentezza nell’esecuzione e nella coordinazione dei movimenti), ipertonia (rigidità anomala dei muscoli) e tremori, che colpiscono principalmente le mani e le braccia. . Attualmente, nessun trattamento può impedire la progressione della malattia.
Ma i ricercatori potrebbero averne appena sviluppato uno nuovo. Si basa su nanoparticelle che, combinate con la terapia della luce, sono riuscite a invertire i sintomi di questa patologia nei topi. Il loro studio è pubblicato sulla rivista Progressi della scienza.
Questo nanosistema wireless, chiamato “ATB NP”, ha tre caratteristiche:
– Un guscio dorato che converte la luce infrarossa in un calore delicato
– Una molecola che aiuta le nanoparticelle ad attaccarsi ai neuroni
– Una proteina terapeutica che scompone i grumi proteici tossici
In pratica, l’ATB NP viene somministrato ai pazienti tramite un’iniezione. Allo stesso tempo, i medici proiettano la luce infrarossa sul cranio del paziente che attiva il processo: le nanoparticelle si riscaldano, il che aiuta a ripristinare la normale funzione dei neuroni e attiva i naturali sistemi di pulizia del cervello per eliminare l’accumulo di grumi. proteine tossiche.
I sintomi del Parkinson si sono invertiti
In laboratorio, gli scienziati hanno testato le “NP ATB” su topi che presentavano gli stessi sintomi dei pazienti affetti dal morbo di Parkinson. Hanno ricevuto un’iniezione e sessioni settimanali di terapia della luce per cinque settimane. Risultati: i roditori si muovevano quasi bene quanto i topi che non erano malati.
Gli scienziati hanno poi analizzato il tessuto cerebrale e hanno osservato due effetti benefici: la riparazione dei neuroni (che precedentemente erano danneggiati) e la riduzione dei grumi proteici tossici.
Saranno necessarie ulteriori ricerche per confermare l’efficacia di questo trattamento. Ma, se gli studi clinici si rivelassero conclusivi, le “NP ATB” potrebbero costituire una nuova soluzione terapeutica, meno restrittiva di quelle attualmente esistenti, per rallentare e forse addirittura invertire i danni causati dalla malattia di Parkinson.