“Quando ci troviamo di fronte a un sistema mafioso, è un obbligo sovrano venire a smantellarlo”, ritiene l’ambientalista eletta Anne Vignot, che chiede “mezzi aggiuntivi” per affrontare il traffico di droga.
Pubblicato il 18/01/2025 20:10
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La sindaca ambientalista di Besançon, Anne Vignot, ha condannato, sabato 18 gennaio, la “colpi intimidatori” sofferto da tre imprese della città in una settimana, chiedendo “mezzi aggiuntivi” contro cui combattere “traffico di droga”. “Oggi abbiamo una cosca che lancia una forma di intimidazione nei confronti delle imprese. Sembra un sistema mafioso”si è lamentato del funzionario eletto.
Nella notte tra venerdì e sabato un ristorante-griglieria è stato bersaglio di colpi di arma da fuoco che hanno lasciato diversi fori di proiettile sulla facciata e sulle finestre. Il fine settimana precedente, un bar con narghilè era stato preso di mira di notte ad Avanne-Avenay, a una decina di chilometri da Besançon. Nella notte tra martedì e mercoledì un barbiere è finito a sua volta sotto tiro. Ogni volta la scena era deserta e non ci sono stati feriti.
“Questi mafiosi stanno prendendo in ostaggio la popolazione” et “quando siamo di fronte ad un sistema mafioso è un obbligo sovrano venire a smantellarlo”chiede il sindaco. Anne Vignot dice di aspettare “una politica nazionale forte e impegnata, con risorse aggiuntive”in particolare “rinforzi della polizia nazionale, investigatori e polizia scientifica rafforzata”.
Su richiesta, la procura di Besançon ha comunicato che era in corso un’indagine giudiziaria. La prefettura del Doubs ha annunciato sabato sera lo schieramento del CRS 83 a Besançon. La sua missione sarà “premere” la polizia nazionale al fine di “moltiplicare le operazioni di controllo e sicurezza” in diversi quartieri.
“Ci rifiutiamo di permettere che Besançon sprofondi nuovamente in un ciclo di atti criminali legati ai regolamenti di conti legati al traffico di droga”ha commentato mercoledì l’opposizione LR in seno al consiglio comunale “Si rafforzi la protezione video in tutti i quartieri, ma anche e soprattutto che il comune riveda la sua posizione sulla questione delle armi e sulle missioni della polizia municipale”.