Nell’edizione 2025 di “Droghe e dipendenze, cifre chiave”, l’Osservatorio francese delle droghe e delle tendenze alle dipendenze (OFDT) segnala un aumento del numero di persone che hanno sperimentato l’ecstasy/MDMA almeno una volta nella vita. In totale se ne contano 3,2 milioni, con 750.000 utenti all’anno.
Pertanto, l’8,2% dei giovani di età compresa tra 18 e 64 anni ha sperimentato l’ecstasy/MDMA. Sono il 2% tra i 17enni. Secondo l’OFDT, l’aumento del consumo, come quello della cocaina, si inserisce in un contesto di maggiore disponibilità di droga, in Europa come in Francia. “L’espansione della distribuzione degli psicostimolanti rappresenta una delle principali tendenze degli ultimi anni.”
Cos’è l’MDMA?
La sperimentazione dell’MDMA, che riguarda soprattutto gli uomini (11,7% contro il 4,9% delle donne), è aumentata notevolmente tra il 2017 e il 2023 (dal 5,0% all’8,2%) e il suo consumo attuale è raddoppiato (dall’1,0% all’1,8%). I 25-34enni sono i più numerosi ad averla vissuta (13,8%). Seguono i 35-44enni (11,6%). Nel 2023 sono state sequestrate 4.072.704 pasticche di ecstasy; il prezzo medio di vendita di un tablet è di 10 euro.
Apparsa in Francia negli anni ’80, l’MDMA è storicamente associata alla scena techno e alla scena party odierna. L’MDMA per metilenediossimetamfetamina, un derivato dell’anfetamina, è una droga sintetica. Si presenta in diverse forme: compresse denominate ecstasy (colorate e con impresso un logo), cristalli (traslucidi e di diversi colori), polvere e capsula (la polvere è contenuta all’interno). L’MDMA può essere ingerita (in capsule o compresse), consumata con il paracadute (la polvere o i cristalli vengono arrotolati nella carta da sigaretta e poi ingeriti), diluita in una bevanda, sniffata, inalata (riscaldata e trasformata in vapore) e più raramente iniettata.
Quali rischi a breve termine?
“Questo farmaco è un’anfetamina che può avere effetti terribili. I suoi effetti compaiono dopo mezz’ora e possono durare dalle 2 alle 4 ore. osserva il tossicodipendente Laurent Karila in un video pubblicato su Facebook nel 2022. Segue poi la fase di discesa.
L’MDMA viene utilizzato per i suoi effetti stimolanti. “Ci sentiamo bene, completamente. Tutto è accelerato, non siamo stanchi”. E i suoi effetti empatogeni o entattogeni: l’MDMA amplifica il sentimento di empatia e dà l’impressione di comprendere meglio gli altri. Facilita il contatto e la prossimità e dà l’impressione di essere in comunione con gli altri.
Tra gli effetti collaterali immediati, alcuni sono sistematici come l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, accompagnati da palpitazioni. Ci sono anche vampate di calore e sudorazione eccessiva. Altri effetti che possono verificarsi sono:
- pupille dilatate e visione offuscata;
- bocca secca
- dolore muscolare, soprattutto alla mascella;
- mal di testa
- vertigini, perdita di equilibrio;
- nausea, vomito,
- ritenzione urinaria o, al contrario, bisogno di urinare;
- una compromissione della capacità di giudizio.
“Le conseguenze psichiatriche possono essere immediate, come attacchi d’ansia gravi, un episodio delirante acuto che richiederà il ricovero in ospedale, allucinazioni”, aggiunge Laurent Karila che sottolinea anche il rischio suicidio. Il servizio informativo sulla droga parla anche di attacchi di panico o di paranoia, fasi di depressione rinforzate da intensa stanchezza.
Complicazioni che potrebbero portare alla morte
Indipendentemente dalla frequenza di consumo, l’MDMA può causare ipertermia maligna (aumento della temperatura corporea) accompagnata da disidratazione; sintomi che possono portare ad insufficienza renale acuta. I consumatori possono anche soffrire di epatite fulminante, ovvero di perdita della funzionalità epatica in brevissimo tempo. Il Servizio Info Farmaci, avverte anche del rischio di un’attività continua, scoordinata e anomala dei ventricoli del cuore che può portare all’arresto cardiaco (fibrillazione ventricolare).
Una dipendenza
A medio termine possono verificarsi problemi di sonno, in particolare insonnia, memoria e concentrazione.
L’uso regolare dell’ecstasy richiede dosi crescenti per avvertire gli stessi effetti stimolanti avvertiti durante le prime dosi. “Può anche provocare, al momento della sospensione del consumo, uno stato di spossatezza e depressione accompagnato da ansia che può durare da pochi giorni ad alcune settimane e risultare difficile da convivere o addirittura rappresentare un vero e proprio ostacolo all’interruzione. In questo caso potrebbe essere necessario un aiuto esterno per raggiungere questo obiettivo”.
Fonte: Account Facebook di Laurent Karila – Droghe e dipendenze, cifre chiave 2025 (OFDT) – OFDT – Servizio d’informazione sulla droga