Per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela dell’ambiente, uno scienziato cinese ha deciso di dare un nome alle specie di ragni da lui scoperte dai titoli delle canzoni di un musicista pop taiwanese molto famoso in Cina.
Pubblicato il 01/06/2025 12:26
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Un “ragno arcobaleno”, un “ragno dal pugno di drago” o anche un “ragno dal codice segreto”, sono i simpatici soprannomi dati da uno scienziato cinese, Mi Xiaoqi, professore del sud-ovest della Cina, ai 16 nuovi esemplari di ragni che ha scoperto e svelato in una serissima rivista scientifica, dal titolo “La ricerca zoologica: diversità e conservazione”.
Ma i nomignoli che ha dato a questi ragni non hanno nulla di accademico, dato che sono tutti ispirati ai titoli delle canzoni di un musicista pop taiwanese molto famoso in Cina: Jay Chou. Jay Chou, che ha 45 anni, è diventato molto popolare in tutto il mondo con le sue drammatiche canzoni d’amore. Con oltre 30 milioni di dischi venduti, Jay Chou è di gran lunga il cantante mandarino più scaricato al mondo.
Grazie a Jay Chou, i ragni del professor Mi Xiaoqi sono ormai famosi. L’articolo della rivista accademica è diventato virale anche sui social network, cosa non molto comune per un articolo scientifico. Il professore spiega inoltre di aver volontariamente chiamato i ragni con i nomi delle canzoni di Jay Chou per avvicinare il grande pubblico alla ricerca scientifica e affinché sempre più persone si impegnino nella protezione dell’ambiente e si interessino alla sorte dei piccoli animaletti.
Anche i ragni, essenziali per l’equilibrio degli ecosistemi, sono minacciati dalla distruzione dei loro habitat, dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. Solo in Francia, oltre il 10% delle specie sono a rischio di estinzione improvvisa. Allora perché non chiamarli “ragno arcobaleno”, “ragno pugno di drago” o “ragno codice segreto”, dal nome di altre canzoni d’amore di Jay Chou. Inoltre, i ragni sono incorreggibili romantici, come scrisse Victor Hugo, dicendo:adoro i ragni e le ortiche“, “perché li odiamo“, e perché”finché ci dimentichiamo di schiacciarli, finché diamo loro uno sguardo meno superbo, a bassa voce, lontano dalla luce del giorno, la bestia cattiva e le zizzanie mormorano: amore!“
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