Il nuovo partenariato tra Marocco e Francia “si svolge in un contesto geostrategico profondamente mutato, segnato da nuove esigenze economiche, sociali e ambientali”, rileva il Centro economico marocchino (CMC) in un’analisi approfondita, sottolineando la necessità di consolidare i risultati raggiunti di questo partenariato bilaterale in diversi ambiti, esplorando al contempo le opportunità offerte dalle trasformazioni geostrategiche in atto. Ma il potenziale per lo sviluppo della cooperazione tra i due paesi deve affrontare diversi ostacoli importanti, in particolare ostacoli agli investimenti.
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Certamente il Marocco ha compiuto notevoli progressi nel migliorare il proprio clima imprenditoriale, in particolare grazie alla nuova Carta degli investimenti e ad alcune disposizioni delle leggi finanziarie 2024 e 2025, ma è necessario affrontare sfide strutturali come la burocrazia, la corruzione, le disparità regionali e la mancanza di competenze adeguate, note Ispirazioni ecologiche. In caso contrario, lo sviluppo del settore privato e il suo significativo potenziale saranno limitati. Da qui la necessità di attuare riforme e dare priorità al dialogo regolare tra attori pubblici e privati.
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La CMC ha affrontato anche la questione delle previsioni di crescita per l’anno 2025 e prevede una ripresa favorevole del tasso di crescita. “Questa ripresa sarà in gran parte sostenuta dalla prevista ripresa del settore primario dopo diversi anni di siccità che hanno influenzato notevolmente le prestazioni agricole”, rileva la pubblicazione, aggiungendo che “si baserà anche su prospettive ottimistiche per le altre componenti del sistema produttivo , che dovrebbe beneficiare dell’aumento della domanda, sia interna che esterna.
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