Pubblicato il 27 novembre 2024 alle 19:21 / Modificato il 27 novembre 2024 alle 19:26
3 minuti. lettura
L’orologeria, un’industria creativa di massa, si considera facilmente arte. Meccanica, decorazione, mestieri, intenzioni. Meriterebbe certamente di essere consacrata – perché no – “la dodicesima arte”, ma non lo è, e deve accontentarsi dello scranno riservato ad attività troppo imprenditoriali per la cultura. Ciò non impedisce ai brand di dare sfogo alle proprie idee sperimentando con l’arte. Ci sono due modi per farlo. Miniaturizzando il repertorio classico sulla tela bianca del quadrante. Oppure collaborando con un artista vivente. Il secondo approccio è più incerto, ma più libero. Tuttavia, il rischio rimane controllato; queste collaborazioni rimangono esercizi speciali. Dopotutto, anche se acculturato, un orologio non è arte fine a se stessa.
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